Bambino con disabilità escluso o quasi da Gardaland, l’Assessore Di Nisio scrive alla direzione

PESCARA – E’ una storia di ‘esclusione ed emarginazione’ quella raccontata da una madre di Pescara, pronta a portare i figli a Gardaland per qualche giorno. Parco divertimenti quasi vietato per uno dei due, il più piccolo, di due anni, con disabilità. Può entrare ma nessuno gli assicura uno spazio all’ombra. Se lo vuole, il servizio clienti di Gardaland consiglia alla madre di arrivare prima per riuscire a occupare un ombrellone. Sull’accaduto interviene anche l’Assessore del Comune di Pescara con delega alle Politiche per la Disabilità Nicoletta Di Nisio, che invia una lettera aperta alla direzione di Gardaland. “𝘼𝙣𝙘𝙝’𝙞𝙤 #𝐬𝐭𝐨𝐜𝐨𝐧𝐌𝐚𝐦𝐦𝐚𝐑𝐨𝐛𝐞𝐫𝐭𝐚”, scrive.
“Ho il timore che quanto mi è stato segnalato da una mia concittadina rispetto a una sua richiesta rientri proprio nella categoria delle insensibilità, della vera e propria ignoranza”…si legge nella nota.

“Non voglio citare Leggi, regolamenti, obblighi per chi apre un semplice esercizio commerciale, ma voglio parlare di Solidarietà, Empatia, di #NonLasciareIndietroNessuno, di inclusione, Solidarietà, Accessibilità, Abbattimento delle barriere architettoniche”, aggiunge l’Assessore.

“Voi fornite una risposta che – spero – sia stata data “in automatico” ovvero senza leggere con attenzione le sette righe del messaggio della madre”.

“Non posso che condividere e sottoscrivere in pieno quanto rilevato dalla mamma del piccolo, ovvero che sia “assurdo che una struttura come Gardaland non preveda un trattamento riservato agli ospiti con disabilità”, aggiunge l’Assessore Di Nisio nella lettera. “Suggerire una corsa all’ombrellone è poco rispettoso delle disabilità, a prescindere dal tipo e dalla gravità, aggiunge.

Di Nisio invita la direzione a svolgere “una immediata indagine interna per capire chi abbia potuto fornire una risposta così fredda, e quasi offensiva nei confronti di chi chiede di poter prenotare un ombrellone”.

Non solo. L’Assessore chiede di prevedere percorsi per persone diversamente abili e di risolvere il problema, oltre che di fornire spiegazioni e scuse alla famiglia al più presto.