L’ex cestista Joe Blair: “Vittima di razzismo”. Il Silp replica: “Dica la verità”

PESARO. “In questo mondo nel quale viviamo non possono più accadere queste cose”. E’ lo sfogo di Joseph Blair, ex giocatore di basket, oggi assistant coach dei Washington Wizard nell’Nba. L’americano, in questi giorni a Pesaro, città alla quale è legato per aver giocato nella Vuelle, ha raccontato in un video su instagram di essere stato vittima di un episodio di razzismo. Blair si trovava fuori da una lavanderia insieme ai tre figli e gli agenti di polizia gli hanno chiesto i documenti. “Ho dato agli agenti la mia patente americana, sono andati a controllare, sono tornati dicendomi che ero l’ex giocatore, allroa ti lasciamo andare. Se non fossi stato un ex giocatore, ma solo una persona nera in giro per la città cosa sarebbe successo?” si chiede Blair nel video, concludendo con l’auspicio di cercare di essere migliori. Dopo il video pubblicato da Blair, è arrivata la replica del sindacato di polizia Silp-Cgil: “Caro Joe Blair, molto probabilmente hai cercato forse la notorietà che il campo non ti ha reso. Probabilmente per uno strano incrocio di destini e provenienza hai immaginato al momento del fermo che la polizia italiana potesse essere simile a quella americana. Errore. La polizia italiana è talmente avanti e porta come scorta errori del passato, che le permettono oggi di essere una polizia civile e democratica, e guarda che ti dico: a volte fin troppo. Evidenza ne sono i soprusi ed i feriti che molti lavoratori in divisa sono costretti a tollerare , per via di mille telecamere che riprendono ogni gesto, ogni parola, per racimolare like sui social. Dovresti raccontare “realmente” come sono andati i fatti, perché una verità parziale (e di comodo), esacerba gli animi e credici che di polemiche stupide e inutili riusciamo a crearcele da soli senza l’aiuto esterno di nessuno. Il vero problema è forse che non ti avranno chiesto un selfie o una maglia in omaggio. Chi ti ha fermato ha anni alle spalle di esperienze in strada e ferite della magistratura cui (di tasca sua) ha saputo superare e curare, uscendone a testa alta. Caro Joe, ripeto e ti supplico: racconta tutta la verità di come sono andati i fatti. Qui non ci sono George Floyd ed il black live matter da noi non ha ragion di esistere per quanto è civile, garantista e democratica la nostra polizia. A pesaro ancor di più. Quindi se proprio ci tieni, chiedi un incontro con i poliziotti che ti hanno controllato, fa una diretta instagram e chiarisci ma soprattutto racconta la verità. Credo che sarebbe apprezzata molto di più di questa boutade estiva di cui nessuno sentiva il bisogno”.