Stop al pesce fresco, dal 16 agosto scatta il fermo in Abruzzo

-----Messaggio originale----- Da: Ufficio Stampa Greenpeace [mailto:[email protected]] Inviato: lunedì 27 luglio 2009 12.35 A: Ufficio Stampa Italy Oggetto: Gallery web- GREENPEACE SCOPRE SPADARA A PANTELLERIA, INTERVIENE LA GUARDIA COSTIERA WEB PHOTOGALLERY GREENPEACE SCOPRE SPADARA A PANTELLERIA, INTERVIENE LA GUARDIA COSTIERA PANTELLERIA, 27 luglio 2009 – La nave ammiraglia di Greenpeace si trova nella zona del canale di Sicilia, incrocia il peschereccio Federica II 7PA1860, proveniente da Porticello, vicino Palermo. La barca è sospetta, gli ambientalisti osservano le reti, controllano sul registro on-line dei pescherecci dell’Unione Europea e scoprono che l’imbarcazione ha solo la licenza per la pesca a strascico, nonostante siano evidenti anche altri tipi di reti. Decidono quindi di avvicinarsi con i gommoni per controllare da vicino. I sospetti sono fondati, comincia un inseguimento con mare a forza cinque. A questo punto, la Capitaneria di porto, avvisata da Greenpeace, raggiunge il peschereccio scortandolo, assieme alla Rainbow Warrior, nel porto di Pantelleria. Sulla Federica II sono stati trovati tra 10 e 15 km di rete spadara, completamente illegale, e due ceste di palamiti, attrezzo per cui il peschereccio non ha la licenza. Nella stiva c’erano 16 pesci spada (2 di taglia illegale) e 14 esemplari di tonno rosso, di cui ben otto al di sotto della taglia minima di 30 kg. La guardia costiera ha fermato la nave sequestrando pescato e reti illegali, ora il capitano dovrà rispondere dell’accaduto e di quanto presente a bordo. “Siamo soddisfatti che la Capitaneria di porto di Pantelleria sia intervenuta tempestivamente, ma com’è possibile che un peschereccio possa aggirarsi per il Mediterraneo con ben due attrezzi da pesca senza licenza, di cui uno completamente illegale?” chiede Alessandro Giannì, direttore delle Campagne di Greenpeace Italia, a bordo della Rainbow Warrior. Le spadare, anche definite muri della morte, sono vietate da anni dall’ONU e dall’UE per il loro devastante impatto ambientale: uccidono delfini, capodogli e tartarughe. Inoltre, la pesca al tonno rosso, una specie in pericolo, è sottoposta a un rigoroso regime di quote. Ovviamente, la Federica II non ha nessuna quota per questa specie. La Rainbow Warrior è impegnata in un’attività di monitoraggio nel canale di Sicilia, una delle aree più importanti nel Mediterraneo. Oltre alla lotta alla pesca pirata, la Rainbow Warrior sta effettuando una serie di sopralluoghi, con immersioni e monitoraggi con una telecamera filoguidata nei fondali del canale di Sicilia. “Questo è il nostro mare – continua Giannì - è ora di finirla con la pesca pirata e di salvaguardarlo con una rete di riserve marine, anche in alto mare: e il canale di Sicilia deve essere protetto!” Greenpeace ha proposto una rete di riserve marine che copra il 40 per cento dei mari, per proteggere questo delicato ecosistema dagli impatti del cambiamento climatico, dell’inquinamento e della pesca eccessiva e distruttiva. La crociera della Rainbow Warrior è parte di questa campagna. Contatti: Uff stampa Greenpeace 06.68136061 + [int. 203] Alessandro Giannì, direttore delle campagne ( a bordo Rainbow W.) +39.3408009534 Vittoria Iacovella, addetta stampa +39 3483988615 Foto e video Massimo Guidi +39.328.0646175

PESCARA – In Abruzzo stop al pesce fresco a tavola per l’avvio del fermo pesca che porta al blocco delle attività della flotta italiana lungo il tratto centrale dell’adriatico da San Benedetto a Termoli, dove le attività dei pescherecci si fermeranno dal 16 agosto al 21 settembre. “Il resto delle marinerie – dal Friuli Venezia Giulia al Veneto, dall’Emilia Romagna fino a parte delle Marche e della Puglia – sono ferme dal 30 luglio in una situazione in cui i prezzi di vendita al dettaglio per il pesce fresco e refrigerato nell’ultimo mese sono aumentati del 10,4% per effetto del clima e dell’aumento insostenibile dei costi mentre il prodotto all’ingrosso è rimasto stabile”, spiega Coldiretti in una nota.

Nonostante l’interruzione dell’attività sulle tavole delle regioni interessate sarà comunque possibile trovare prodotto italiano, dal pesce azzurro come le alici e la sarde, al pesce spada, dalle vongole e cozze provenienti dalla barche della piccola pesca e dall’acquacoltura, che assicura anche orate e spigole. Il consiglio è dunque quello di verificare bene le informazioni in etichetta sui banchi di pescherie e supermercati.
“Il fermo cade quest’anno in un momento difficile”, denuncia Coldiretti Impresapesca, “ poiché il blocco dell’attività va a sommarsi al caro carburanti con il prezzo medio del gasolio per la pesca che è praticamente raddoppiato rispetto allo scorso anno costringendo i pescherecci italiani a navigare in perdita o a tagliare le uscite e favorendo le importazioni di pesce straniero, considerato che fino ad oltre la metà dei costi che le aziende ittiche devono sostenere è rappresentata proprio dal carburante. Non a caso gli arrivi di prodotti ittici dall’estero sono aumentati del 29% in valore nei primi quattro mesi del 2022, secondo un’analisi Coldiretti su dati Istat.

foto Ansa