Ricatto a luci rosse: due coniugi di Tossicia ai domiciliari

Un ricatto vero e proprio, quello subito da un 62enne di Tossicia, in provincia di Teramo, da parte della sua amante (con cui aveva una relazione da due anni) e perfino da parte del marito della donna. Entrambi suoi compaesani.

“Dacci 30mila euro o raccontiamo tutto a tua moglie”, questo il messaggio arrivato all’uomo, accompagnato dal classico video di effusioni ripreso di nascosto e utilizzato per rafforzare la minaccia. Il ricatto, però, non ha portato agli effetti sperati, visto che moglie e marito sono finiti agli arresti domiciliari. Il tutto grazie alla trappola tesa loro dalla vittima con l’aiuto dei carabinieri. La vicenda comincia a inizio agosto, quando la donna, 46enne, chiede all’uomo di vedersi a Montorio. In quella occasione, riferisce all’amante che il marito ha scoperto tutto e la vorrebbe cacciare di casa. Di qui la richiesta di darle 30mila euro per aiutarla.

Seguono settimane di trattative, cui partecipa anche il marito della donna. Le richieste da parte della coppia, però, si fanno sempre più pressanti, tanto che spunta anche il video in cui i due amanti si scambiano effusioni. A registrarlo di nascosto è il marito della 46enne e quest’ultima minaccia di inviarlo alla moglie del 62enne, svelando così la loro relazione.

A quel punto l’amante ricattato cede e si accorda per il pagamento di 20mila euro. Qui, però, scatta la trappola. L’appuntamento per il pagamento è fissato al cimitero di Cartecchio. Peccato, però, che dopo lo scambio, la 46enne viene fermata a bordo della sua auto dai carabinieri e trovata in possesso del denaro. Portata in caserma la donna non può far altro che ammettere il tentativo di estorsione.

I coniugi devono ora rispondere dell’accusa di estorsione a seguito della quale il magistrato di turno ha disposto gli arresti domiciliari.