Alluvione, la procura di Ancona indaga su mancato allarme e negligenze

Dopo l’alluvione che ha colpito le Marche provocando 11 morti ed ingenti danni sono due i filoni di indagine del fascicolo aperto – al momento a carico di ignoti – dalla procura di Ancona. Si indaga per omicidio colposo e inondazione colposa. Acquisiti atti e documenti dai carabinieri forestali negli uffici della Regione oggi sono previsti accertamenti sui luoghi delle esondazioni. Al fascicolo lavorano anche i Carabinieri del Nucleo investigativo del Comando provinciale. Il primo filone si focalizza sull’allertamento della popolazione che non c’è stato perché – come pare ormai accertato – i bollettini meteo non segnalavano livelli di precipitazioni preoccupanti. Il secondo punta a rilevare eventuali responsabilità e negligenze negli interventi di manutenzione sui corsi d’acqua che hanno causato le inondazioni. Per quanto riguarda il primo aspetto, la Protezione civile della Regione Marche ha parlato di “un fenomeno meteo impossibile da prevedere nella sua intensità “. Ecco perché non è stato diramato alcun bollettino di allerta rivolto alla popolazione residente nelle aree colpite. I Forestali si stanno focalizzando anche sui lavori – fatti, non fatti, fatti male, ritardati di manutenzione e pulizia dei corsi d’acqua esondati. Ma siamo ancora all’inizio di un’indagine che si preannuncia complessa. Mentre nei luoghi del disastro dove la macchina dei soccorsi sta facendo tutto il possibile si continua  a piangere e a pregare per le vittime e per chi ha perso tutto