Fugge da comunità, rapina due coetanei e sputa ai Carabinieri: minorenne in carcere

PESARO – Un 17enne straniero è stato fermato dai carabinieri e sottoposto alla misura cautelare in carcere quanto accusato di rapina e resistenza a pubblico ufficiale. E’ successo il 18 settembre, ma la notizia è stata resa pubblica solo oggi: i carabinieri sono intervenuti per la segnalazione di una rapina ai danni di due ragazzi da parte di una persona pressappoco loro coetanea.


La pattuglia del Nucleo Operativo e Radiomobile, giunta subito sul posto, ha immediatamente ricevuto dalla testimone l’indicazione su chi fosse l’autore del reato, che non aveva ancora avuto il tempo di allontanarsi. Si tratta di un minorenne, già gravato da precedenti di polizia per reati contro la persona, apparso subito in stato di ebbrezza. Ha tentato di fuggire, ma è caduto a terra.
Nel frattempo è stato riconosciuto anche dalle due giovani vittime: ai militari hanno raccontato di essere stati minacciati dal coetaneo con un sasso preso dalla massicciata dei binari, costringendo uno di loro a consegnare i pochi spiccioli che aveva in tasca.


Il giovane bloccato ha dichiarato di non avere documenti e ha fornito false generalità da maggiorenne ai carabinieri, che non gli hanno creduto. A quel punto ha dato in escandescenze e ha cominciato a minacciare i militari, che lo hanno condotto in caserma.
All’interno degli uffici il minorenne ha continuato a insultare i militari e a sputare loro addosso, così come sui mobili e qualunque altra cosa gli capitasse a tiro. Gli accertamenti hanno permesso di appurare, oltre ai precedenti e alla precisa identità, che il ragazzo era scappato da una comunità ove era stato collocato dall’Autorità Giudiziaria a seguito della denuncia per un precedente reato.


Per questi motivi per il 17enne, dopo essere stato condotto presso il centro di prima accoglienza di Ancona, in quanto sorpreso in flagranza di reato, la Procura minorile ha chiesto la misura cautelare in carcere, poi disposta dal gip. Una misura cautelare necessaria, spiegano i carabinieri, “anche per fornire al minore il senso di una risposta adeguata alle sue gravi azioni criminose, che potrà essere interrotta quando dimostrerà una crescita morale e di progressiva responsabilizzazione”.