Funerali di Alika, la vedova: “grande marito e grande padre”

SAN SEVERINO MARCHE – La bara chiara con il corpo di Alika Ogorchukwu, il venditore ambulante nigeriano 39enne ucciso in strada a Civitanova Marche il 29 luglio scorso, è arrivata nel primo pomeriggio al chiostro San Domenico di San Severino Marche.
Accolta dalla comunità nigeriana che ha raggiunto oggi la cittadina marchigiana e dal presidente della Regione, Francesco Acquaroli. Lacrime e dolore sul volto di Charity Oriakhi, la moglie di Alika Ogorchukwu, giunta al chiostro San Domenico di San Severino Marche qualche minuto dopo l’arrivo del feretro.


In lacrime ha percorso il chiostro esterno per poi entrare nel salone e sedersi appena dietro la bara. Charity ha preferito non rilasciare dichiarazioni ai giornalisti, ma poi ha affidato le sue parole ad una lettera, letta da un amico durante il rito evangelico pentecostale: “Alika Ogorchukwu era un grande marito e un grande padre, un uomo con il timore di Dio”.
Alika – ha scritto ancora la moglie – era un buon uomo e noi, la sua famiglia, sentiremo sempre la sua mancanza“. E ancora: “Alika era un uomo che aveva un futuro davanti a sé“. Parole che Charity ha ascoltato con gli occhi pieni di lacrime e con il figlioletto accanto. A prendere la parola sono stati anche i fratelli del venditore ucciso in strada a Civitanova Marche, che hanno chiesto che “venga fatta giustizia“. Anche esponenti delle associazioni nigeriane presenti in Italia hanno ricordato Alika con le loro testimonianze. Nel chiostro di San Domenico a San Severino Marche è presente anche una delegazione della comunità di Sant’Egidio.