Maltempo Marche: 700 persone e 289 mezzi della Croce Rossa

PESARO – “Essere pronti ad intervenire in qualsiasi emergenza, perché quello che conta quando sei un Volontario della Croce Rossa Italiana (CRI) è riuscire a portare aiuto, sempre e comunque, anche in situazioni difficili, come nel caso dell’alluvione che ha recentemente colpito le Marche” per la quale l’associazione ha impegnato 700 unità e 289 mezzi.

Con “questo spirito e con la testa e il cuore rivolti alle zone interessate dall’esondazione”, scrive la CRI, venerdì 7 e sabato 8 ottobre si svolgerà a Pesaro la 27/a Edizione delle Gare Nazionali di Primo Soccorso CRI, programmate per il 16 e 17 settembre e poi rinviate a causa di questa grave crisi che ha colpito le zone limitrofe alla competizione.

La gara, organizzata con supporto del Comitato regionale Marche CRI e del Comitato di Pesaro della CRI, vedrà i Volontari, divisi in 15 squadre regionali, impegnati in diversi scenari di emergenza allestiti ad hoc, sfruttando i luoghi più caratteristici della città come teatri di intervento. L’iniziativa permetterà di confrontare e valutare, in un contesto sereno ma estremamente scrupoloso, la loro preparazione.

“Le vite di centinaia di persone nelle Marche sono state stravolte dall’alluvione che si è verificata nella notte tra il 15 e il 16 settembre, un’emergenza che ha strappato affetti e danneggiato gravemente case, strade, città intere. I Volontari della CRI – dichiarato Francesco Rocca, presidente della CRI – hanno lavorato senza sosta e continuano a farlo. Le Gare Nazionali di Primo Soccorso, rinviate per consentire al meglio le operazioni di soccorso, rappresentano un momento di alta formazione, quella che poi serve per operare al meglio in contesti come questo; ma anche di rilancio della nostra raccolta fondi, visto che le esigenze sono tante e non dobbiamo lasciare soli questi territori. La localizzazione dell’aiuto umanitario è un qualcosa per cui mi batto da sempre, anche a livello internazionale, visto che consente di intervenire prontamente e con corretta conoscenza delle aree di crisi in cui si opera, aumentando l’efficacia del soccorso e riducendo le sofferenze delle persone”.