Samb: Cozzella, Prosperi, Renzi e una stagione già quasi compromessa

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Il caso Cozzella, con il direttore sportivo della Sambenedettese che arriva e riparte scortato allo stadio Riviera delle Palme, è la classica goccia capace di far traboccare un vaso che si viene riempendo dal maggio 2021 (dal fallimento, passando per la mancata iscrizione in Serie C in avanti). Se Cozzella, in conferenza stampa, con voce emozionata ha spiegato cosa sia successo domenica mattina nel ritiro della squadra all’Hotel San Giacomo di Monteprandone, la tifoseria attraverso un comunicato ha espresso il proprio punto di vista.

Per quel che vale il termometro espresso oggigiorno dai social, il punto di vista della Curva Nord sembra condiviso in grandissima parte. Questo non toglie, ovviamente, la necessità di essere solidali con Cozzella che in questo momento è soggetto a misure precauzionali che nulla hanno a che vedere con il calcio.

La Samb si trova già a un bivio, l’ennesimo, di una stagione che la vede a 8 punti dalla vetta dopo appena 9 gare di campionato: ma da queste parti ci si è abituati.

Il caso Cozzella va a innestarsi su risultati non brillanti e altri contesti che rischiano di diventare esplosivi, o magari invece rientrare nei ranghi, a seconda di quello che potrà essere il risultato di domenica. Una vittoria contro il Roma City, la prima in casa dopo 177 giorni di digiuno (ultimo pieno, il 15 maggio, con il fanalino di coda Aurora Alto Casertano), potrebbe rasserenare gli animi e condurre a decisioni più meditate e non frutto della pressione dell’ambiente. In caso contrario, le evoluzioni potrebbero essere imprevedibili.

Perché le frizioni tra Cozzella e la tifoseria arrivano dopo alcuni giorni molto tesi e sempre con il direttore sportivo protagonista. Stavolta, però, il confronto sarebbe avvenuto tra il direttore sportivo e l’attuale allenatore, Fabio Prosperi. Proprio questa è stata una delle domande che abbiamo rivolto a Cozzella, il quale tuttavia ha glissato (per altre domande ha proprio evitato di rispondere).

Ma torniamo indietro. Come si sa, Prosperi non era l’allenatore scelto da Cozzella per rimpiazzare Alfonsi. Il d.s. napoletano si stava accordando con il compaesano Salvatore Campilongo, esperto allenatore. Il quale, tuttavia, chiedeva subito tre rinforzi importanti e un contratto ben più sostanzioso del giovane Prosperi. Dunque Prosperi è stata una scelta del presidente Renzi, in qualche modo inghiottita da Cozzella.

Anche se si sta assistendo a un miglioramento dell’organizzazione di gioco, il tecnico pescarese ha macinato 4 punti nelle 4 gare della sua gestione. E nonostante si fosse detto che la Samb si sarebbe rinforzata solo al mercato di dicembre e non con gli svincolati, Prosperi ha fatto le sue proposte: accontentata la prima con l’ex Vastogirardi Diego Acunzo (subito infortunato al naso all’esordio di Tolentino), e poi la seconda, l’esterno ex Pescara Alessio Rasi.

Con quest’ultimo l’accordo sembrava raggiunto senonché, per una questione di pochi spicci, tutto è saltato. Prima o dopo del faccia a faccia avvenuto tra Cozzella e Prosperi? Probabilmente dopo. Tanto che i detrattori di Cozzella sono sicuri che non tesserare Rasi sia più una decisione presa dal dirigente campano che non la conseguenza del mancato accordo economico con l’esterno sinistro.

A ogni modo ci sono state delle opinioni divergenti espresse poi in maniera burrascosa. Sembrerebbe più da parte del direttore sportivo che dell’allenatore, il quale avrebbe dato indicazioni sui miglioramenti da apporre alla rosa. Alcune di queste però sarebbero risultate indigeste a Cozzella. Il quale se ne sarebbe lamentato prima con il direttore generale Nicolò Renzi – il quale ovviamente le ha riferite al padre, Roberto, a Roma. Il giovane Renzi avrebbe richiesto un ulteriore colloquio alla presenza di entrambi e di altri esponenti dello staff, ma Cozzella, in quella occasione, avrebbe aumentato la dose di critiche verso Prosperi. E sarebbero volate parole grosse.

Insomma, al di là delle risposte di prammatica dette su questo argomento in conferenza stampa, il rapporto tra Cozzella e Prosperi sarebbe ridotto ai minimi termini. Tanto che per qualcuno, nella testa di Cozzella Prosperi andava già allontanato.

Renzi felice dopo una vittoria

I tifosi che si sono recati a Monteprandone per contestare Cozzella, erano a conoscenza di quanto avvenuto il giorno prima? Probabilmente no, e infatti non ne fanno menzione neppure nel comunicato. Una casualità che resta tale, ma che ha ulteriormente accentuato i riflettori su Cozzella.

Il quale era sinceramente molto provato dopo l’incontro con gli ultras, esattamente come apparso all’inizio della conferenza stampa.

Ora – e torniamo all’inizio della nostra storia – la Samb è a un ulteriore snodo. Prima di tutto l’urgenza della vittoria con il Roma City, per restare agganciati al gruppo di testa (Fano su tutti). Ma la società deve anche e soprattutto decidere come ricomporre la situazione che si è creata.

Perché sono nell’ipotesi in cui i giochi per il primo posto restino aperti, si potrà decidere in che modo affrontare il calcio mercato.

Siccome non ci si può concedere altri casi Rasi, occorrerà capire se Prosperi e Cozzella si muoveranno all’unisono (come ad esempio avvenuto in estate con Emili e Murati, indicati da Alfonsi), oppure meno. Ecco che Renzi e il vice Colucci dovranno prendere delle decisioni importanti: un anno fa lo fecero, rischiando. Poiché il budget annuale della Samb supera il milione di euro (e nonostante al momento ci sarebbero ritardi sul pagamento dei rimborsi spese, i quali, ad ogni modo, hanno scadenza formale di fine giugno), bruciare anche questa somma in una stagione inconcludente sarebbe imperdonabile dopo quanto avvenuto, con numeri ancora più elevati, l’anno precedente.

I tifosi già la scorsa estate avevano chiesto a Renzi un passo indietro – lo confermano con il comunicato odierno. Questo però sarebbe più il momento del confronto e della presenza. E invece ieri il ds Cozzella è stato lasciato solo. C’era, ad ascoltare la conferenza ma senza intervenire, il giovane Renzi. Proprio i tifosi della curva oggi hanno messo il dito nella piaga: “Se ci fossero state violenze e minacce, per quale motivo la dirigenza, pur presente all’incontro, non ha neanche scritto due righe di denuncia pubblica dell’accaduto, neanche due righe in difesa di un suo tesserato?”.