Rientra allarme batterio nel Pescarese, acqua torna potabile in 10 Comuni

In una foto d'archivio una caraffa riempita d'acqua di rubinetto, 7 agosto 2021. L'acqua in bottiglia consuma risorse naturali 3500 volte di più rispetto a quella del rubinetto. Lo sostiene una ricerca condotta dal'Istituto di Barcellona per la Salute globale (ISGlobal). ANSANIC BOTHMA

PESCARA – “A seguito dei campionamenti di acqua destinata al consumo umano presso la Sorgente Vitello d’Oro nel Comune di Farindola, effettuati dall’Unità Operativa Complessa Igiene degli Alimenti e della Nutrizione della Asl di Pescara, e a seguito degli esiti analitici eseguiti dall’Arta e delle informazioni pervenute da Aca, si è ritenuto di poter ripristinare l’utilizzo a scopo potabile e alimentare dell’acqua” in 10 Comuni della provincia di Pescara, capoluogo compreso.

Lo rende noto la Asl del capoluogo adriatico.

Nelle analisi eseguite martedì 8 novembre era emerso il superamento del limite del parametro relativo al batterio Clostridium perfringens. Gli accertamenti sono stati poi ripetuti giovedì e oggi sono stati resi noti i risultati.

Di conseguenza, scrive la Asl nella nota inviata ai Comuni, “si ritiene di poter ripristinare l’utilizzo a scopo potabile e alimentare dell’acqua destinata al consumo umano presso tutti i comuni interessati”.

I comuni interessati, per l’intero territorio o solo per parte di esso, con decine di migliaia di utenti, sono Cappelle sul Tavo, Collecorvino, Loreto Aprutino, Montesilvano, Moscufo, Penne, Pescara, Pianella, Picciano e Spoltore.