Pesaro – Ristorante aperto durante la pandemia, la sentenza in appello condanna Carriera: dovrà pagare le multe

PESARO – Umberto Carriera, il ristoratore pesarese leader del movimento Ioapro, dovrà pagare tutte le multe della cena nel suo locale aperto nonostante le limitazioni Covid, multe che erano state annullate. La sentenza d’appello del Tribunale di Pesaro ha condannato Carriera al pagamento di 803 euro. Il ricorso contro la multa e la sospensione era stato presentato dal ristoratore ai tempi delle restrizioni per la pandemia. Ed era stato accolto. Il giudice del tribunale di Pesaro aveva annullato l’ordinanza e disapplicato il Dpcm. Il fatto risale al 15 gennaio 2021 quando il ristoratore lasciò aperto il ristorante La grande Bellezza di Mombaroccio, accolto i clienti e Vittorio Sgarbi. I locali potevano stare aperti a pranzo ma non la sera. La polizia entrò nel ristorante, multò Carriera, oltre alla chiusura del locale per 20 giorni. Sanzione mai pagata dal ristoratore ribelle e la Prefettura fece partire l’ingiunzione di pagamento per la somma di 803 euro. Carriera impugnò il provvedimento in tribunale, il giudice annullò le multe, la Prefettura si oppose, arrivando così alla sentenza d’appello, che ha ribaltato quella di primo grado. Carriera, che si prepara al ricorso in Cassazione, dovrà affrontare in questi giorni altri due processi: quello in cui è accusato di diffamazione nei confronti del direttore di Confcommercio Marche Nord Amerigo Varotti, per averlo definito elemento di un’ignoranza fuori dal comune. E il processo in cui viene accusato di simulazione di reato. Il caso riguarda la frase che aveva rilanciato sui propri canali social. «Se domani apri ti facciamo male. Sappiamo dove va all’asilo tuo figlio». Frase che sarebbe partita da uno dei suoi profili. Inoltre, a marzo riprenderà, con l’ascolto dei testimoni, tra cui anche Vittorio Sgarbi, il processo che vede imputati Carriera e la compagna Clarissa Rosselli con l’accusa di diffamazione con l’aggravante di fatto commesso contro il pubblico ufficiale e diffusione di un video o audio carpito in maniera fraudolenta. L’episodio al centro del processo è il fatto che Carriera aveva filmato, insieme alla compagna, nella stessa cena del 15 gennaio 2021, l’ingresso degli agenti di polizia, diffondendo le immagini sui social e scatenando reazioni degli utenti on line. Il ristoratore è stato denunciato dal commissario Paolo Badioli, che si è costituito parte civile, insieme a tre sindacati di polizia. Il commissario Badioli ha raccontato in tribunale, dopo aver letto tanti commenti offensivi nei suoi confronti, di aver temuto minacce personali, tanto da uscire armato per portare fuori il cane. Le parti civili hanno richiesto, nel complesso, 84 mila euro di risarcimento.