Ex Ballarin, Cava: “Considero persi i 450 mila euro della Fondazione Carisap”

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Il tema della riqualificazione dell’ex stadio Fratelli Ballarin continua a far discutere, anche dopo il Consiglio Comunale aperto che si è tenuto venerdì 13 gennaio.

Luigi Cava di Fratelli d’Italia, in una nota stampa, sottolinea come “a meno che la Fondazione Carisap non torni sui propri passi e decida di modificare le condizioni sulla base delle quali manifestò la proprio disponibilità a concedere un contributo di 450 mila euro per la riqualificazione della curva sud dello stadio Ballarin, potremmo considerare svanito questo fondamentale sostegno finanziario.”

Continua Cava: “Difatti è acclarato che la Fondazione, per voce del proprio Presidente, si è mostrata molto determinata, nel “raccomandare al Comune, quale condizione funzionale alla concessione del contributo e alla realizzazione dell’opera, la condivisione di un percorso partecipato con la comunità locale” che, come ampiamente ribadito in tutti gli interventi che si sono succeduti nel corso del Consiglio comunale aperto di venerdì scorso, risulta assolutamente deficitario.”

“Come se tutto questo non bastasse, la Fondazione ha tenuto a specificare che “attende, a seguito dell’esecuzione della fase di ascolto dei cittadini, di ricevere un progetto esecutivo che dovrà tenere in considerazione la riqualificazione della gradinata Sud prevedendo spazi polifunzionali di inclusione sociale ed una sezione dedicata alla storia della locale squadra di calcio”,” continua l’esponente meloniano.

“Ebbene, come si concilierebbe tutto questo con i bozzetti della curva Sud “spolpata” presentati nelle slide raffazzonate proposte dall’attuale amministrazione? Il sindaco ha annunciato che questa settimana si andrà a Parma per parlare con Canali e vedere fino a che punto sarà possibile realizzare il progetto, segno tangibile che un progetto definito sul quale attivare un percorso partecipato di confronto con la cittadinanza ancora non c’è, a meno che non si vogliano considerare come una cosa seria le quattro immagini sfocate proiettate in sala consiliare da chi sbandierava la rivoluzione digitale nella nostra città.”