Pesaro – Popsophia 2023, arrivano gli “amati mostri”

PESARO – Dopo “Il tempo ritrovato” con cui il festival aveva salutato la città, Popsophia ha presentato questa mattina in conferenza stampa la nuova edizione della manifestazione che si svolgerà dal 7 al 9 luglio. Un’edizione “di vigilia” per Pesaro Capitale della cultura 2024” che vede Popsophia fra i protagonisti culturali della città adriatica. A Pesaro arriveranno studiosi, filosofi ed intellettuali chiamati a riflettere attorno al tema proposto per questa undicesima tappa dalla direttrice artistica Lucrezia Ercoli. Presenti nella sala rossa del Comune il sindaco Matteo Ricci, l’assessore alla cultura e bellezza Daniele Vimini e la direttrice artistica Lucrezia Ercoli.
“Amati mostri” è la suggestione proposta che ha lo scopo di intercettare il lato oscuro della società che emerge da serie tv, letteratura e filosofia.
Scelta anche l’immagine che caratterizzerà il festival nelle giornate di luglio: un “mostro” ispirato alla tauromachia, un po’ Guernica, un po’ Minotauro, che è un omaggio all’artista Pablo Picasso nel 50esimo dalla morte.
Dal mostruoso dell’horror, alla ricerca della parte terrificante dell’animo umano, il tema aggancia anche la dimensione del fantastico: “Quest’anno affronteremo il Minotauro – ha spiegato Lucrezia Ercoli – l’immagine scelta omaggia Picasso, ma prende anche in prestito l’ossessione per il Minotauro. La seduzione tra ciò che ci attira e la repulsione per ciò che ci respingere. Sconfiggere il mostro è anche la tappa iniziatica delle fiabe, ma spesso il “mostro” compare anche della cronaca. Il tentativo del festival è provare a dare una molteplice definizione di cosa è mostro. L’etimologia, “Monstrum” rimanda al prodigio che ci stupisce, ma spaventa”.
E durante le tre giornate del festival si parlerà dei “mostri” della classicità e dell’epica, con la figura di Polifemo, del Minotauro, fino ad arrivare ai draghi che popolano l’immaginario fantasy. Ma anche il mostruosamente piccolo che dai virus, al temibile fungo della serie tv The last of us catalizza le nostre paure e le nostre ombre.
Ma il festival intercetta anche l’anniversario dei 100 anni della Disney e ci sarà spazio anche per i “Villains”, i malvagi delle favole e della Pixar, antieroi con le loro fragilità: “Da Monster e co fino ai cattivi Disney scopriremo che in realtà i mostri sono amabili nei loro difetti e nelle loro diversità” – ha concluso la direttrice artistica – e il mostro è la nostra ombra che non vediamo riprendendoci sempre a luce piena”.
Altro tributo del festival che inaugurerà le 3 giornate “I mostri” di Dino Risi, a 60 anni di distanza dal film che ha mostrato come la mostruosità può annidarsi nella pochezza e nel qualunquismo di ciascuno di noi.

Entusiasta del tema su cui Pesaro sarà chiamata a riflettere il sindaco Matteo Ricci: “Popsophia propone sempre discussioni di grande profondità – ha detto – e il tema dei mostri è di grande contemporaneità. Un tema che apre in ognuno di noi tante sfaccettature e sono convinto che anche quest’anno il festival ci stupirà, ci farà divertire, forse anche spaventare. Siamo contenti che questo percorso continui nella nostra città, con la curiosità di sempre di scoprire cose nuove. Sarà un anno particolare, di vigilia verso l’anno della festa che ci porterà a Pesaro capitale della cultura 2024 e Popsophia rappresenta uno dei pilastri della cultura pesarese”.
“Popsophia rappresenta uno dei punti forti della programmazione estiva e uno degli eventi di punta verso Pesaro 2024 – ha aggiunto Daniele Vimini – Il tema coglie l’attualità del contemporaneo, dalle inquietudini legate al futuro climatico e alle guerre, fino alle paure dell’infanzia. Il contributo dato dal festival è creare dibattito con pensatori che vengono a Pesaro non per iniziative di giro, ma con spunti e riflessioni inedite e Popsophia è protagonista di questa stagione”.