Rapullino: “Mai due Samb, ma appoggerei Massi. Eusebi per area Brancadoro”

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – “Rimango fermo della mia idea, in una società di calcio non possono comandare due teste. Quindi nel momento in cui ci sarà chiarezza sul futuro rossoblù io sicuramente appoggerò un progetto serio come sponsor. Su questo non c’è dubbio, ma a patto che la Samb abbia un’unica squadra. Se ce ne saranno due o tre, invece, lo considererei un fallimento e quindi farei 100 passi indietro restandone fuori”.

Sono le dichiarazioni rilasciate al sito TuttoSamb dall’imprenditore Luigi Rapullino di Sideralba, sponsor della società di Roberto Renzi ma vicino pure al numero uno del Porto d’Ascoli, Vittorio Massi, pronto a sviluppare un nuovo progetto rossoblù.

“Non avrebbe senso che allo stadio una domenica giochi una Samb e la domenica successiva l’altra, quindi in quel caso non appoggerei alcun progetto. La squadra della città per me deve essere una, non esiste un altro Napoli, Milan, Inter o Juve. La città non meriterebbe questo, i colori rossoblù sono unici” continua ancora Rapullino.

L’incontro tra Massi e Rapullino dello scorso febbraio

E poi: “Voglio dire che sono interessato alla Samb e mi piacerebbe fare il presidente, ma con me si ripartirebbe dalla terza categoria. Non prenderò mai i debiti degli altri perché è giusto che siano pagati dai responsabili e vanno poi fatti anche investimenti importanti. Non comprerei nemmeno un titolo di un’altra squadra perché non lo vedo corretto, se dovessi fare un passo nel caso in cui l’attuale Samb andasse male ripartirei dalla terza categoria. Penso che le categorie vadano conquistate sul campo, San Benedetto non dovrà mai dire grazie a nessuno. Immagino, però, che per la città sarebbe un percorso lungo, quindi se ci fosse un progetto concreto come quello di Massi lo appoggerei indubbiamente. Lui è una persona seria, che ha dimostrato le proprie grandi capacità sia dal punto di vista imprenditoriale che calcistico. Infatti è riuscito a portare in Serie D una piccolissima realtà come il Porto d’Ascoli e penso che con la Samb farebbe ancora meglio. Se invece devo partire in prima persona lo farei dalla terza categoria e in solitaria, perché ripeto che a mio avviso non si può gestire una società con più teste (contributi di sponsorizzazione a parte). Mi rendo comunque conto che per la città ripartire così in basso possa essere un atto pesante e quindi nel caso in cui Massi trasformasse il Porto d’Ascoli nella Sambenedettese e ce ne fosse solo una sicuramente darei il mio contributo come fatto quest’anno per prima squadra e settore giovanile”.

La fredda stretta di mano tra Rapullino e Renzi prima di Samb-Porto d’Ascoli del 5 marzo

Parentesi su Renzi, meglio: la stoccata all’attuale numero uno rossoblù. “Mi aspettavo sinceramente una chiamata da Renzi per spiegare la situazione, perché quest’anno anche io ho investito nella Samb e doveva esserci riconoscenza. Io non gli ho telefonato perché in questo caso rappresentavo un cliente e come tale andavo coccolato. Quello che ha chiesto gli è stato dato, quindi non ero io a dover dare spiegazioni. Attendevo una sua chiamata, invece anche con me silenzio totale e questo mi è dispiaciuto molto”.

Chiusura sull’area Brancadoro, acquistata il gennaio scorso proprio dal gruppo Rapullino. Progetto affidato all’ingegnere Enzo Eusebi. “Siamo un po’ in ritardo con la presentazione del progetto, ma penso che entro giugno riusciremo a svelarlo prima all’amministrazione comunale e poi alla città. Chi sta disegnando tutto è un grandissimo professionista radicato a San Benedetto come Enzo Eusebi, mi sono affidato a lui perché è uno dei più bravi che ho conosciuto. Lui realizza vere opere d’arte, sono convinto che tra la mia fantasia e la sua matita stia nascendo un qualcosa di molto interessante. Rispetteremo la città e quelle che sono le regole imposte per le destinazioni d’uso, chiederemo al massimo qualche piccola variante, ma sono sicuro che il nostro sarà un progetto apprezzato anche perché alquanto visionario. È ispirato al mondo che sarà tra qualche anno, l’obiettivo è rendere San Benedetto il volano verso il futuro” conclude Luigi Rapullino.