Fano, il ministro Lollobrigida al Brodettofest

Qual è il futuro della pesca in Italia alla luce del nuovo piano europeo, che prevede la scomparsa della pesca a strascico? Il settore tra i più produttivi della marineria italiana, contro la quale anche la marineria fanese si è mobilitata, provocherà un impatto devastante sull’economia, sull’occupazione e sui consumi.
Il Ministro dell’agricoltura, sovranità alimentare e delle foreste, Francesco Lollobrigida ha fatto il punto a Fano, in occasione dell’ultima giornata di BrodettoFest, nel talk “Il Futuro della pesca in Italia”. “Il brodetto è il prodotto sovrano dell’Adriatico – ha dichiarato il Ministro Lollobrigida – un prodotto che racconta come, quella che viene definita cucina povera, in realtà sia una cucina ricca, di qualità che può portate benessere non solo in termini di gusto, ma anche in termini di ricchezza per coloro che legano la loro vita a queste produzioni. Sono convinto tra l’altro che pescatori, allevatori e contadini siano paladini dell’ambiente perché proprio da lì traggono la loro risorsa principale in termini economici, di soddisfazione personale perché sono legati a queste professioni da una passione tramandata spesso a livello familiare e che vorrebbero tramandare anche loro ai loro figli, motivo per cui sono attenti per primi alla sostenibilità ambientale, legati alla sostenibilità produttiva cosa che garantisce un tessuto ricco e particolarmente in grado di produrre ricchezza. Il BrodettoFest è un evento straordinario: un patrimonio che insieme al collega Mirco Carloni, presidente della Commissione Agricoltura della Camera dei deputati, abbiamo promosso anche a Barcellona, nel corso del Global Seafood di aprile. Un lavoro di promozione molto importante, portato avanti anche dall’assessore regionale Andrea Maria Antonini e dal presidente Francesco Acquaroli, perché valorizza un comparto che vogliamo rilanciare per l’economia regionale. E il Brodetto può essere un testimonial di questa straordinaria filiera, che presenteremo in altre città del mondo”.
Il presidente della XIII Commissione Agricoltura alla Camera dei Deputati, Mirco Carloni: “Con il piano di azione proposto dall’Ue finisce l’attività di pesca in Italia. Senza la pesca non sarebbe esistito il brodetto e sicuramente avrebbe poco senso produrre un piatto della tradizione locale con del pesce proveniente da altri paesi. Rispetto a questo si apre una discussione fortissima in questo momento storico visto che l’Europa chiede all’Italia e agli altri paesi membri di diminuire lo sforzo di pesca, che rischia di penalizzare e mortificare l’attività dei pescatori. C’è un rischio reale: che non ci sia ricambio generazionale, che la maggior parte di chi possiede una barca da pesca non lasci volentieri l’attività ai propri figli e ai propri nipoti. Questo decreterebbe la fine inevitabile di un settore fondamentale per l’economia, che poi trascina anche quello terziario. Pensiamo ad esempio al fatto che, se tutti i fondi europei vengono ancora utilizzati per lo smaltimento delle barche, certamente l’attività della pesca nei nostri porti si chiude. E questo è un errore strategico perché a fronte della diminuzione dell’attività di pesca i paesi confinanti a noi aumentano la loro attività non rispettando alcuna regola di sostenibilità e con costi diversi, ma soprattutto l’aumento di domanda interna di prodotto penalizza l’Italia e favorisce l’importazione di prodotti pescati in porti dove non ci sono scrupoli. E quindi, siamo vittime di una enorme ipocrisia”.
“E’ una eccellenza marchigiana e dell’Adriatico – ha detto il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli: capace di promuovere il nostro territorio e le nostre peculiarità, quelle che ci contraddistinguono. Una tradizione che dovremmo rivendicare piuttosto che nascondere: il territorio che tende a nascondere la propria tradizione è un territorio che in qualche modo rinnega sè stesso”.
L’assessore regionale all’agricoltura Andrea Maria Antonini: “Le Marche hanno una grande esigenza di tornare ad occupare una posizione quale flotta all’interno delle marinerie italiane. Ricordiamo che questa è stata la prima regione italiana ad affrontare la pesca atlantica dando lezione, in qualche modo, a tutti gli altri già molto tempo fa. Ora c’è un’esigenza, un’aspettativa del settore e noi dobbiamo ammettere che certe regole risultano effettivamente abbastanza incomprensibili. Bisogna cominciare anche a lavorare sulla formazione cercando di offrire ai nostri giovani gli strumenti utili a incentivare il loro interesse verso questo comparto. BrodettoFest, da un lato, dimostra quanto l’enogastronomia può essere da traino per un intero territorio, che vanta tradizioni distinte di brodetti presenti nei nostri centri costieri. Dall’altro pone particolare attenzione sul comparto della pesca, un settore che vive in difficoltà e che ha un futuro un po’ nebuloso. La Regione Marche lo sosterrà attraverso fondi specifici della pesca a gestione regionale. Cercheremo di offrire un sostegno concreto alla marineria delle Marche e di portare di nuovo il pesce, fonte preziosa nell’alimentazione, nelle mense dei marchigiani”.
Il Ministro Lollobrigida è stato accolto al Palabrodetto dal sindaco Massimo Seri, dall’assessore al Turismo Etienn Lucarelli, dal presidente di Confesercenti Pu, Pier Stefano Fiorelli e applaudito dalla marineria locale e regionle. Il Ministro ha poi pranzato con i pescatori fanesi nello spazio della Grande cucina dei pescatori, tra le attrazioni del Festival.