Condividi:

PESARO - E’ stato rinviato a giudizio Michael Alessandrini, reo confesso dell’omicidio di Pierpaolo Panzieri, 27enne ucciso il 20 febbraio dell’anno scorso con 23 coltellate nella sua abitazione di via Gavelli. Decisione arrivata al termine dell’ultima udienza davanti al gup, alla presenza del pm e degli avvocati del 30enne pesarese e di parte civile. La prima udienza davanti alla Corte d’assise è fissata per il 3 luglio. Presente fuori dall’aula, la famiglia di Pierpaolo e gli amici, che hanno esposto, così come nelle precedenti udienze, le immagini che ritraggono i momenti felici del 27enne prima della sua morte. Il 30enne pesarese è accusato di omicidio volontario con le aggravanti della premeditazione, dei futili motivi e della crudeltà. Un collegio di periti ha dichiarato la semi infermità mentale di Alessandrini, che nell’ultima udienza aveva rilasciato dichiarazioni spontanee sul movente della follia omicida che, secondo la sua versione, sarebbe legato ad un impeto sessuale. Michael l’avrebbe ucciso perché era innamorato di lui: dopo aver tentato un approccio, sarebbe stato respinto. Nel primo interrogatorio in Italia, era emerso che nel mirino di Alessandrini c’erano altre due persone. Persone che secondo il 30enne pesarese sarebbero state meritevoli di morire. La voce divina che parlava ad Alessandrini li vedeva come peccatori e gli chiedeva di eliminare per il bene dell’umanità. Non ci era riuscito, perchè poi dopo l’omicidio di Panzieri, Michael era scappato in Romania, in una fuga durata 30 ore, prima di essere bloccato dalle autorità romene e portato a Timisoara, dove era stato rinchiuso in cella fino all’estradizione in Italia. Nel dibattimento, poi, la Corte d’Assise deciderà se a carico dell’imputato ci saranno o meno quelle aggravanti. E da quella decisione, deriverà se Alessandrini potrà esser giudicato con rito abbreviato, e quindi potrà evitare l’ergastolo, o no.

Tutti gli articoli