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Il giudice monocratico del Tribunale di Chieti, Enrico Colagreco, ha condannato a due anni di reclusione un uomo di 53 anni accusato di atti persecutori nei confronti di una donna ottantenne con la quale aveva avuto una relazione sentimentale. L’uomo è stato anche condannato a risarcire i danni in separata sede alla donna che si è costituita parte civile. La sospensione della pena è subordinata alla partecipazione dell’uomo, dopo il passaggio in giudicato della sentenza, a specifici percorsi di recupero presso enti o associazioni che si occupano di prevenzione, assistenza psicologica e recupero di soggetti condannati per i medesimi reati. Il pm, Natascia Troiano, aveva chiesto la condanna a 4 anni.
L’uomo, secondo l’accusa, terminata la relazione sentimentale aveva cominciato a pedinare la ex e si faceva trovare nei luoghi da lei frequentati, in particolare nei centri sociali per anziani; inoltre, parlando con amici e parenti e anche semplici conoscenti di lei, allo scopo di screditarla riferiva particolari intimi della loro relazione usando epiteti ingiuriosi e mostrava loro video realizzati all’insaputa della donna.
Inoltre, nonostante fosse già stato rinviato a giudizio per violenza sessuale, atti persecutori ed estorsione ai danni della sua ex, il 53enne fu sorpreso a parlare al megafono per diffondere frasi offensive nei suoi confronti, con esplicito e volgare riferimento alla loro relazione.