Senigallia - Maiali torturati e uccisi a martellate, due a processo
La protesta di Essere Animali
Condividi:

Allevamento horror ripreso da un operaio. Il dipendente assunto da un mese, aveva registrato con una telecamera presunte torture a cui sarebbero stati sottoposti maiali e scrofe malate, in tutto cinquemila esemplari. Quelle immagini, consegnate all’associazione Essere Animali, ha fatto partire una denuncia e poi un sopralluogo dei carabinieri forestali. Due persone sono finite a processo al tribunale dorico per maltrattamento e uccisione di animali dove oggi si è tenuta una udienza. Sono un senigalliese di 69 anni, rappresentante legale della società agricola (difeso dall’avvocato Stefano Mengucci) che non avrebbe impedito le atrocità sui suini, causa poi di morte, e un 62enne di Trecastelli (difeso dall’avvocato Mosè Tinti), il capo operaio che avrebbe impartito gli ordini di come agire sui maiali. Hanno sempre rigettato le accuse. Un terzo imputato, considerato l’autore materiale della morte di una scrofa, uccisa a martellate in testa perché malata e non più commercializzabile, è uscito dal processo facendo la messa alla prova. La vicenda era emersa con la chiusura dell’azienda agricola. Il periodo dei maltrattamenti, stando all’accusa, va da gennaio 2018 ad ottobre 2018. I video ripresi dall’ex dipendente (poi si era licenziato) sono di febbraio 2018. Questa mattina sono stati fatti vedere in tribunale, davanti alla giudice Antonella Passalacqua, dove è stato sentito l’ex operaio che li aveva realizzati munito di una telecamera nascosta. Il testimone ha detto di aver agito in autonomia "non ero infiltrato di nessuna associazione e la telecamera era la mia" e di non aver detto nulla al datore di lavoro "per paura di non essere creduto senza le prove". Secondo lui sarebbero state compiute anche 100 castrazioni fuori termine sui suinetti poi destinati alla macellazione, e sarebbero stati usati tubi di ferro e tavole di legno per muovere i maiali malati, insieme ad un taser che dava scosse elettriche. Sentito anche un veterinario consulente dell’associazione Essere Animali, parte civile nel processo con l’avvocato Giandomenico Frittelli, che ha spiegato che "ci vogliono 5 minuti per morire dopo quelle martellate dolorose". I maiali malati andavano abbattuti, per legge, con metodi non dolorosi. Anche l’Oipa è parte civile, con l’avvocato Massimiliano Bossio. Prossima udienza il 21 luglio. 

Tutti gli articoli