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SAN BENEDETTO DEL TRONTO - Di seguito un comunicato del gruppo "Endeca", attivo nel contesto artistico sambenedettese, in merito a un murale rinvenuto appartenente a Mario Lupo che potrebbe trovare allocazione nell’area dell’ex stadio Ballarin.

Sta circolando da alcuni giorni sui social un video che ha destato grande emozione e rinnovato interesse attorno alla figura di Mario Lupo, l’artista sambenedettese scomparso nel 1992, noto per aver lasciato un’impronta profonda nella cultura visiva del territorio adriatico. Il video – visionabile su YouTube all’indirizzo https://youtu.be/3tfgcjJ087o – è stato realizzato dai registi e autori Rovero Impiglia e Giacomo Cagnetti, ed è stato diffuso attraverso il canale social dell’artista e dell’associazione culturale Endeca Agitatore Culturale ETS.

Il filmato documenta con grande sensibilità il ritrovamento di un murale di Lupo che la famiglia dell’artista riteneva perduto, e che invece era custodito da anni in una collezione privata, in forma riservata. Le immagini mostrano l’imponenza e la delicatezza dell’opera, che misura dieci metri di lunghezza per sei di altezza, offrendo un raro scorcio del lavoro dell’artista, celebre per la sua attività di scultore e pittore.

Secondo indiscrezioni, la pubblicazione del video rappresenta solo la prima tappa di un più ampio progetto celebrativo del centenario dalla nascita di Mario Lupo, che ricorrerà nel 2026.

Il progetto, pensato e voluto dalla figlia dell’artista, Maristella Lupo, è promosso da Endeca Agitatore Culturale insieme agli stessi Impiglia e Cagnetti, già noti per lavori di grande qualità. Contattata dalla stampa, la presidente dell’associazione Endeca, 

L’associazione Endeca e la famiglia Lupo (previa intesa con il proprietario dell’opera) stanno valutando con i Comuni di San Benedetto del Tronto, Grottammare, Ancona e Giulianova – città legate alla biografia artistica di Mario Lupo – la possibilità di una collocazione pubblica e definitiva dell’opera, che ne consenta la fruizione da parte della collettività.

Sul punto si è espresso pubblicamente tutto il team a lavoro su questo progetto celebrativo, che ha avanzato una proposta suggestiva e concreta: destinare al murale uno spazio dedicato all’interno del progetto di riqualificazione dell’area Ballarin.

In particolare, l’architetto Franco Mercuri, confondatore di Endeca, ha ipotizzato di destinare uno spazio del progetto Ballarin, ancora in divenire, ad una sala espositiva permanente, affacciata sul futuro giardino firmato, insieme a tutto il progetto, dall’architetto Guido Canali, così da far dialogare il linguaggio di Mario Lupo con l’architettura paesaggistica contemporanea.

"San Benedetto del Tronto non dispone attualmente di spazi istituzionali idonei ad accogliere un’opera di tali dimensioni. Il progetto del Ballarin, ancora in divenire, è un’occasione irripetibile per restituire alla città un altro pezzo della sua memoria culturale". È stata elaborata anche una prima suggestiva immagine, con l’intento di stimolare il dibattito pubblico e sollecitare l’amministrazione comunale verso una soluzione condivisa.



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