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Aveva corteggiato una collega. Andando, però, oltre. Fin troppo. Arrivando a palpeggiarla e baciarla. E’ stato condannato a due anni e mezzo, oltre che a un risarcimento danni per 13mila euro, un 44enne anconetano che lavora come guardia giurata. Vittima, invece, una trentenne, sua collega, che ha deciso di denunciarlo per violenza sessuale. I fatti risalgono al maggio del 2019, quando la giovane sarebbe stata tampinata in auto dall’uomo che le era stato assegnato in affiancamento, mentre svolgevano insieme il servizio di vigilanza notturna. In base al racconto della trentenne, il collega le sarebbe saltato letteralmente addosso, dopo essersi lasciato andare ad apprezzamenti fin troppo spinti. Il 44enne avrebbe tentato di darle un bacio, a tutti i costi, per poi insultarla una volta che la donna aveva rifiutato il corteggiamento. La giovane, dopo essersi confidata con qualche collega, ha poi deciso di sporgere denuncia. Ora, a distanza di quasi cinque anni dai fatti, è calato il sipario sulla vicenda giudiziaria. Il collegio penale, presieduto da Francesca Grassi, ha appunto condannato il vigilante a 2 anni e 6 mesi e a 13mila euro di risarcimento danni, in via equitativa. Una pena superiore, in realtà, alla richiesta che era stata formulata dal pm, pari a 2 anni e 2 mesi. 

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