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La lettura solenne dei nomi di quanti dal Campo di prigionia di Servigliano furono deportati in altri campi di concentramento, una corona d’alloro accanto all’opera scultorea inaugurata lo scorso ottobre a Servigliano. Il Fermano celebra il giorno della memoria in un luogo simbolo. Insieme al presidente del Consiglio regionale, Dino Latini, anche il sindaco Marco Rotoni e il capitano Massimo Canale comandante della compagnia carabinieri di Montegiorgio. Il presidente Latini è anche intervenuto alla manifestazione organizzata da Comune, "Casa della Memoria" e altre realtà. "La memoria - ha detto - è un dovere e non un esercizio retorico. Va fatta vivere in un ambito propositivo affinché la pace e la democrazia si consolidino nel mondo. Quando parliamo di memoria lo dobbiamo fare in termini di storia, ricordando quanto sia stato difficile anche per noi ricostituire uno stato democratico. Dobbiamo fare attenzione perché la barbarie, e ne abbiamo riprova, è sempre dietro l’angolo". Nella Casa della Memoria, consegnata l’onoreficenza del prefetto Rocchegiani alla famiglia di Franco Ramadori deportato ed internato in Germania dal settembre del 1943 al maggio del ’45. L’opera scultorea di Servigliano, realizzata dall’artista Massimo Vitangeli, rientra in un progetto più complessivo, denominato "Sion", fatto proprio dall’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale nell’ambito delle iniziative organizzate per promuovere l’importanza della memoria sulla shoah. Nello specifico si tratta di un monolite in ardesia concepito con la filosofia dell’ "inclusività", presentando 77 cavità dove poter inserire pensieri e riflessioni attraverso altrettanti biglietti. Un’opera che s’intende rivolta soprattutto ai ragazzi con la possibilità di raccogliere i loro messaggi in un futuro museo generazionale. La "Giornata della Memoria" verrà celebrata in Consiglio regionale nel corso della seduta aperta prevista per martedì 30 gennaio.


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