Condividi:
SAN BENEDETTO DEL TRONTO – La politica di coesione come chiave per colmare i divari tra territori e garantire il diritto di restare nei propri luoghi di origine. Questo il cuore delle Giornate di studio ECR, organizzate ieri nella Sala Consiliare del Comune di San Benedetto dal gruppo dei Conservatori e Riformisti Europei, in collaborazione con il Comitato delle Regioni. Un appuntamento di spessore internazionale, moderato nella parte finale dal direttore di Vera TV Gloria Caioni, che ha visto la partecipazione di rappresentanti istituzionali da ogni livello di governo: europeo, nazionale e locale.
In collegamento anche due esponenti di primo piano del governo Meloni: il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, intervenuto per commentare il bilancio europeo con particolare riferimento alle risorse destinate al comparto agricolo, e il ministro per i Rapporti con il Parlamento Tommaso Foti, che ha ribadito l’importanza della coesione tra Stati membri in un’ottica di crescita equa e duratura.
La giornata ha registrato un ampio confronto sul diritto di rimanere, tema attualissimo per le regioni dell’Appennino e le aree interne, spesso penalizzate da carenze infrastrutturali e dallo spopolamento. Ad aprire i lavori il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli, il presidente dell’Abruzzo Marco Marsilio, anche leader del gruppo ECR al Comitato delle Regioni, e il sindaco di San Benedetto Antonio Spazzafumo. Accanto a loro, l’eurodeputato Nicola Procaccini (in videocollegamento), la vicepresidente del Parlamento europeo Antonella Sberna, il commissario alla ricostruzione post-sisma Guido Castelli e il sottosegretario all’Economia Lucia Albano.
Deciso l’intervento del presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio, che ha espresso forti perplessità sul bilancio europeo 2025–2027: «Si tratta di un impianto che non tiene conto delle sfide reali dei territori, soprattutto quelli che devono affrontare spopolamento, transizione energetica e nuove esigenze sociali. Senza un’adeguata politica di coesione, l’Europa perde il suo senso originario».
Più ottimista Andrea Assenti, consigliere regionale di Fratelli d’Italia, che ha evidenziato come proprio iniziative come quella sambenedettese siano la dimostrazione di un’Europa più vicina ai territori: «Oggi parliamo concretamente di pesca, agricoltura, sviluppo turistico. E lo facciamo qui, a San Benedetto del Tronto, luogo simbolo della tradizione marinara e della voglia di rimanere radicati alla propria terra».
Sulla stessa lunghezza d’onda anche Marco Fioravanti, presidente di Anci Marche e sindaco di Ascoli Piceno, che ha ricordato come «i piccoli Comuni rappresentano la spina dorsale del nostro Paese. Se l’Europa vuole essere credibile, deve partire da qui, dai borghi, dalle comunità vive che chiedono solo di poter lavorare, crescere, accogliere».
A chiudere la giornata, la tavola rotonda condotta da Gloria Caioni, che ha messo a confronto rappresentanti delle istituzioni e dell’Europarlamento, tra cui Carlo Ciccioli, Carlo Fidanza, Elena Leonardi e Roberto Ciambetti, per una riflessione sul futuro delle politiche europee in chiave di prossimità e identità.
Un confronto ricco e partecipato che ha ribadito la centralità del diritto a restare nei propri territori come valore europeo e sfida concreta per le politiche di domani.