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La situazione presso l’Asp 1 di Chieti si è fatta critica e i sindacati hanno avanzato una richiesta urgente di intervento per risolvere la situazione finanziaria che ha portato al blocco dei conti dell’ente presso la tesoreria. Questa mattina, Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl, Fials ed Rsu hanno annunciato uno stato di agitazione e hanno chiesto al Prefetto di aprire la procedura di raffreddamento, con l’obiettivo prioritario di pagare gli stipendi dei dipendenti.

La crisi è stata causata da un pignoramento di tre milioni di euro da parte di una cooperativa che ha fornito personale all’Asp 1. Questo ha portato al blocco dei conti dell’ente, impedendo il pagamento degli stipendi di gennaio a circa cento lavoratori, tra dipendenti diretti e dipendenti delle cooperative.

Al momento, non ci sono ricadute sull’assistenza erogata agli anziani e ai disabili psichici assistiti dall’Asp 1, ma la situazione finanziaria ha creato un’incertezza per il futuro.

L’ente ha già ottenuto di anticipare al 4 marzo l’udienza del ricorso contro il pignoramento e ha presentato ulteriori istanze. Tuttavia, l’auspicio è che attraverso l’intervento del Prefetto e degli altri attori coinvolti si possa trovare un accordo con il creditore, liberare risorse e garantire la continuità dei servizi.

I sindacati chiedono anche chiarezza alla Regione Abruzzo sullo stato giuridico dell’ente e propongono soluzioni come un finanziamento straordinario da parte della Regione o la possibilità di mettere in mobilità il personale e avviare un bando per la gestione della struttura.

Il presidente dell’Asp 1, Ezio Tilli, ha sottolineato il paradosso di avere risorse importanti depositate e somme importanti da incassare ma con l’impossibilità di utilizzarle a causa del blocco dei conti. Risorse che potrebbero bilanciare i debiti dell’ente.

Marco Angelucci della Uilò Fpl  ha dichiarato che la controparte dei sindacati è l’ente e non chi ha posto il blocco ai conti correnti. Chiede, pertanto, l’intervento del Prefetto per mediare la situazione e propone soluzioni a lungo termine, come quella di far assorbire l’Asp all’interno della Asl, come è stato fatto in Sardegna.


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