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Ogni anno nelle Marche avvengono dai 2 ai 4 infortuni mortali al mese e con più di 45 infortuni al giorno, molti dei quali invalidanti. Gli infortuni mortali denunciati nel 2023 sono stati 28 (dati INAIL) che indicano questa regione come “luogo non sicuro per lavorare”. Nonostante il dato sia in miglioramento rispetto al 2022, ci sono settori come il manifatturiero in cui la situazione si è aggravata.


“Da anni denunciamo l’inadeguatezza delle Istituzionali nazionali e regionali a far fronte a questo inaccettabile calvario di sofferenze umane, sociali ed economiche che coinvolgono tante famiglie. Per noi “Zero morti sul lavoro” non è un obiettivo velleitario ma un dovere di chi governa il nostro Paese a tutti i livelli”.

È il commento della Uil Marche dopo l’ennesima strage sul lavoro avvenuta a Firenze che ha creato ulteriore preoccupazione e allarme tra i lavoratori e le loro rappresentanze sindacali, per la evidente “insicurezza” dei luoghi di lavoro, con un numero elevatissimo di decessi, infortuni gravi e malattie professionali invalidanti.
“Ciò vale anche per la nostra regione - commenta la segretaria generale della Uil Marche, Claudia Mazzucchelli - anche perché la riduzione registrata dalla statistica è prodotta quasi esclusivamente dalla diminuzione di denunce di infortuni da covid”.


I dati relativi agli infortuni denunciati nel 2023, pubblicati dall’Inail, evidenziano per la nostra regione una riduzione infortunistica del - 10% rispetto all’anno precedente, ma minore rispetto al -16% del dato nazionale.
La conferma che nulla cambia nella regione Marche in tema di infortuni e che permane un trend fortemente negativo è data, analizzando con attenzione il dato statistico, dall’aumento degli infortuni nel 2023 rispetto al 2022 in alcuni settori quali: le costruzioni, l’alimentare, il tessile, il legno, la chimica e la meccanica. In pratica complessivamente il manifatturiero fa registrare un aumento complessivo di infortuni nel 2023 del +2,7% .

Analogamente continuano ad aumentare in modo significativo le malattie professionali che arrivano nel 2023 a 6771 casi denunciati (+ 14,5%) rispetto al 2022,aumento che interessa in modo esclusivo il settore industria e servizi, con + 18,3% di denunce.
“Continuiamo a chiedere - concludono dalla Uil Marche - una maggior attenzione della Regione, più risorse per prevenzione e controlli e un confronto permanente con le organizzazioni sindacali per affrontare con urgenza i tanti ostacoli che impediscono un lavoro sicuro e dignitoso”.


Intanto per mercoledì 21 le categorie degli edili e dei metalmeccanici di Uil e Cgil hanno dichiarato due ore di sciopero per ogni turno. “Vogliamo tutte le agibilità necessarie per gli RLS, RLST, delegati di sito alla sicurezza – dicono i sindacati - il ripristino della parità di trattamento negli appalti e la responsabilità dell’impresa committente, l’applicazione dei CCNL del settore di riferimento, sottoscritti dalle organizzazioni sindacali comparativamente più rappresentative, vogliamo la formazione obbligatoria prima di accedere nel luogo di lavoro”.

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