Condividi:

Inutilizzabilità dei reperti e lesioni del diritto di difesa. E’ quanto emerge dalle 161 pagine in cui la Corte d’Assise d’Appello di Ancona spiega le motivazioni su cui poggia la sentenza che lo scorso 6 dicembre ha assolto con formula piena Leopoldo Wick ribaltando il verdetto della Corte d’Assise di Macerata del 1 giugno 2022 che aveva invece condannato l’infermiere grottammarese all’ergastolo per sette degli otto omicidi e per uno del quattro tentati omicidi nella Rsa di Offida tra l 2017 e il 2019. A confermarlo è l’avvocato Francesco Voltattorni che insieme all’avvocato Tommaso Pietropaolo rappresenta e difende Leopoldo Wick.

"Va ribadito - si legge nella sentenza - che venuta meno la prova scientifica perché espletata senza il dovuto rispetto delle norme di garanzia e per questo inutilizzabile, non residuano elementi probatori e nemmeno indizi a carico dell’imputato in ordine agli omicidi consumati per i quali era stata dichiarata la sua penale responsabilità. Non essendo quelli indicati in sentenza a sostegno dell’ipotesi accusatoria, di portata rilevante, seppur considerati nel loro insieme".
Ora la partita si sposta in Cassazione.

Tutti gli articoli