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JESI - Una casa di accoglienza di Jesi dove le 5 pazienti psichiatriche avrebbero dovuto recuperare autonomia e fiducia. In realtà secondo gli inquirenti una casa degli orrori, dove per circa un anno le violenze sessuali, i soprusi e i maltrattamenti erano all’ordine del giorno. E' quanto emerso dalle indagini condotte della Squadra Mobile di Ancona e del Commissariato di Fabriano. Gli agenti infatti hanno arrestato un uomo di 86 anni - volontario della struttura - per violenza sessuale aggravata e continuata.

Le indagini della procura dorica erano partite da una denuncia scattata dopo il colloquio al centro di salute mentale di Jesi di una delle pazienti. La donna aveva parlato di assenza di riscaldamento, lucchetti a porte e finestre, calci, pugni e violenze. Gli agenti della Mobile avevano installato dalle telecamere nascoste all’interno delle varie stanze per cercare di capire di più. Inequivocabile l'approccio sessuale nei confronti di una donna di 65 anni, ospite della struttura.  "La stavo solo consolando", aveva provato a difendersi lui davanti agli investigatori. L’ultraottantenne in un primo momento è stato trasferito nel carcere di Montacuto, e, una volta convalidato l’arresto, è stato posto agli arresti domiciliari. La procura però vuole vederci chiaro anche su tutte le persone che giravano intorno all’appartamento di via del Verziere a Jesi. Si indaga infatti anche sulla moglie, anch’essa ai domiciliari per violenza, che in quella casa svolgeva volontariato non retribuito insieme alla figlia. Quest’ultima al momento è indagata a piede libero. Lo scorso otto aprile un’altra paziente, alloggiata presso la citata struttura, era stata trasportata al Pronto Soccorso dell’Ospedale di Jesi con una vistosa ferita al lobo dell’orecchio destro, a quanto sembrerebbe provocata dalla titolare della struttura che, con violenza, le aveva afferrato l’orecchio per punirla, provocandole una ferita all’attaccatura cutanea dell’orecchio.
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