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Lo squillo delle chiarine del sestiere di Porta Romana e il rullo dei tamburi hanno accompagnato l’uscita del feretro dal duomo. Tra la commozione generale. Tra lo stupore e l’incredulità che ancora lasciano senza parole tutti coloro che lo hanno conosciuto e che non riescono a darsi pace per una morte così assurda. Ascoli ha salutato Andrea Ferretti, il giornalista deceduto improvvisamente giovedì a causa di un malore che l’ha stroncato mentre si trovava in casa. Fondatore e direttore di Cronache Picene e di Cronache Fermane, firma storica del Messaggero, collaboratore del Corriere dello Sport e grande amico di Vera Tv, tanto da essere sempre presente nelle nostre trasmissioni, soprattutto in quelle dedicate all’Ascoli Calcio. Andrea Ferretti se ne è andato a soli 62 anni. A quasi quattro anni di distanza dalla scomparsa del fratello Bruno, anch’egli giornalista, avvenuta nel luglio del 2020. In tanti hanno partecipato alle esequie, che si sono svolte in duomo. Sul feretro la maglia dell’Ascoli Calcio, con il suo nome ben impresso e il numero 1. Davanti alla bara, sull’altare, il suo tamburo, che suonava con orgoglio e fierezza in occasione della Quintana, l’altro suo grande amore. Quella Quintana che lo aveva visto protagonista in ogni edizione, sin da bambino, e che gli ha reso omaggio con il tradizionale saluto gridato dal mossiere Pino Di Teodoro. La città si è stretta attorno al dolore della moglie Annarita e del figlio Valerio, ma anche di tutto il sestiere di Porta Romana, nel quale Andrea era un’istituzione. Presenti, ovviamente, anche alcuni figuranti degli altri sestieri, il sindaco Marco Fioravanti e il presidente del consiglio degli anziani della Quintana Massimo Massetti. Toccanti anche i ricordi della collega giornalista Nunzia Eleuteri e di Serafino D’Emidio, sestierante di Porta Romana. “Ora scrivi tra le nuvole la più bella delle favole”, era scritto sullo striscione affisso nella sede del sestiere rossoazzurro. E tra le nuvole continua anche a dettare il passo, con il tuo inseparabile tamburo. Bum-ta-ta-bum. Ciao Andrea, ci mancherai. 

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