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SAN BENEDETTO - In porto continuano le operazioni di contenimento dell’inquinamento a seguito dell’affondamento del motopesca Mostrillo, avvenuto la scorsa notte intorno alle 23, quando la barca, di ritorno dalla battuta di pesca ha ormeggiato in banchina. L’equipaggio, che non ha riportato conseguenze ha subito allertato la Capitaneria e i vigili del fuoco, arrivati rapidamente sul posto.

Dopo i primi panni assorbenti sono stati posizionati altri nastri per arginare l’eventuale dispersione di gasolio o altri liquidi inquinanti.

Il tutto in attesa che nelle prossime ore entrino in azione anche i sommozzatori della Guardia Costiera per verificare i danni provocati dalla e dei vigili del fuoco per posizionare le staffe per poi sollevare il peschereccio, lungo 21 metri.

Il Mostrillo è affondato adagiandosi sul fondale di circa 3 metri, con la parte sinistra dello scafo a pelo d’acqua e ancora visibile.


Immediatamente il Comandante del porto, Capitano di Fregata Alessandra Di Maglio, ha aperto un’indagine per appurare i fatti e coordinare le operazioni necessarie al contenimento dell’eventuale inquinamento.

L’Autorità marittima ha diffidato l’armatore del motopesca a porre in essere ogni azione finalizzata ad impedire ogni forma di fuoriuscita di idrocarburi dal peschereccio.

E l’armatore ha subito provveduto a mettere in sicurezza il bacino portuale posizionando panne assorbenti. Intanto, gli uomini e le donne della Guardia Costiera stanno ascoltando tutti e quattro i membri dell’equipaggio del peschereccio per ricostruire la dinamica dell’incidente.

Visto il maltempo di lunedì, non si esclude che a causa del mare grosso, l’imbarcazione in legno abbia iniziato ad imbarcare acqua dopo essere stato investito da un’onda "anomala".

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