Condividi:

SENIGALLIA - L’ha picchiata fino a romperle il naso perché si stava occidentalizzando troppo. A far scattare la violenza di un 27enne afgano aver visto la moglie truccarsi. Un gesto normalissimo, ma considerato dall’uomo una vera e propria vergogna che andava punita. Il fatto è avvenuto a Senigallia dove la coppia abitava, lo scorso 31 maggio e ora il 27enne è a processo ad Ancona per maltrattamenti in famiglia e lesioni personali aggravate.

Dopo una breve indagine, la Procura dorica ha chiesto il giudizio immediato per l’ennesimo episodio di violenza domestica. A pochi giorni dall’aggressione del 31 maggio, gli inquirenti avevano ottenuto per il 27enne l’allontanamento dalla casa familiare e il divieto di avvicinarsi alla moglie (deve stare ad almeno 300 metri) che è ancora in vigore.

L’imputato da parte sua ha negato di averla picchiata, sostenendo che la donna si sarebbe allontanata dai canoni dell’Islam. L’accusa ritiene invece che la parte offesa non sarebbe stata libera di uscire, di chiamare al telefono i familiari in Afghanistan e doveva tenere il cellulare sempre spento quando lui non era in casa.

Quel giorno il marito era rincasato prima e aveva trovato la moglie allo specchio che si faceva bella. La sua reazione era stata violentissima: aveva colpito la donna a pugni in faccia, causandole la frattura delle ossa nasali, tanto che la vittima era finita in ospedale, da dove era stata dimessa con lesioni guaribili in 30 giorni. A lanciare l’allarme era stata lei stessa affacciandosi al balcone, e con una mano aveva mimato il gesto del telefono per chiedere aiuto. 

Tutti gli articoli