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PESARO - Terminata la fase istruttoria, è iniziata quella dibattimentale nel processo in corso presso il tribunale di Pesaro legato all’omicidio di Marcello Bruzzese, freddato da una scarica di proiettili il 25 dicembre 2018 in via Bovio, nel centro storico di Pesaro. Imputato è Rocco Versace, 57enne calabrese, accusato di omicidio volontario aggravato dal fatto di aver agevolato un’organizzazione di stampo mafioso. La Procura di Pesaro, davanti alla Corte d’assise, ha iniziato questa mattina la requisitoria, che anticiperà la richiesta di condanna per Bruzzese, attesa nel pomeriggio. Nella prima parte della requisitoria, i pm hanno ricordati i punti di collegamenti, emersi nel corso delle udienze, tra Versace e i due killer di Bruzzese, Francesco Candiloro e Michelangelo Tripodi, condannato all’ergastolo dal tribunale di Ancona. Incontri, conversazioni e sopralluoghi emersi attraverso le intercettazioni delle schede telefoniche, criptate e non, collegate alle celle presenti nelle zone toccate dai componenti del commando prima dell’uccisione di Bruzzese. E’ stato ricordato in particolar modo, il sopralluogo di fine marzo 2018, in un bed and breakfast, nel quale secondo le ricostruzioni da parte dei ros dei carabinieri, avevano soggiornato Versace e Tripodi. In quel caso il loro interesse era rivolto su Francesco Bruzzese, un altro fratello della vittima, e ritenuto uno dei potenziali obiettivi per la vendetta di stampo mafioso. Altro momento di contatto, il 2 dicembre 2018 quando è stato intercettato un incontro tra i tre nella zona di Orte. ll 30 maggio è in programma l’arringa della difesa. Versace, nel rilasciare dichiarazioni spontanee a inizio udienza, ha chiesto alla Corte di spostare quella data, in quanto il 30 maggio è in programma il suo trasferimento dal carcere di Nuoro per consentirgli di avere colloqui con i familiari. Il giudice Lorena Mussoni ha fatto mettere a verbale la richiesta dell’imputato. Il 19 giugno è attesa la sentenza. Versace, come era stato riportato in aula nella precedente udienza dal commissario di polizia che si era occupato delle indagini legate alla Cosca Crea di Rizzicoli, aveva favorito la latitanza di Teodoro Crea, il capofamiglia, e per questo era stato arrestato e già finito in carcere, prima del successivo arresto del 2021. Per la procura il 57enne calabrese avrebbe avuto un ruolo chiave nella pianificazione dell’omicidio di Marcello Bruzzese. La difesa punta a smontare le accuse, partendo dal fatto che nel giorno dell’omicidio Versace era in Calabria e i suoi spostamenti nel Pesarese e Riminese sarebbero stati solo per motivi di lavoro, legati alla compravendita di auto.

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