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Ha un nome e un volto il componente di una delle due bande giovanili nordafricane che sabato notte, durante un regolamento di conti, ha esploso tre colpi con una pistola automatica 765 sul lungomare centro di Porto San Giorgio. Si tratta di un marocchino di 22 anni residente a Porto San Giorgio, già noto alle forze dell’ordine e che di recente, insieme ad un complice, si era reso protagonista di una rapina ai danni di una coppia fermata e minacciata mentre stava passeggiando sulla battigia sangiorgese.
Il giovane è stato identificato dalla polizia, che sta indagando a ritmi serrati sulla drammatica vicenda che si sarebbe potuta trasformare in tragedia. Fondamentali per incriminare il 22 enne le testimonianze di alcuni presenti, compreso un poliziotto fuori servizio, e le immagini dei sistemi di videosorveglianza. L’agente fuori servizio è lo stesso che è riuscito a bloccare un minorenne nordafricano mentre stava partecipando agli scontri. Anche in questo caso si tratta di un volto noto, visto che è uno dei protagonisti di un altro regolamento di conti: quello consumatosi a Porto Sant’Elpidio poco più di due settimane fa e culminato con l’omicidio di un marocchino di 22 anni. Entrambi i giovani sono stati denunciati a piede libero: il primo per rissa, detenzione illegale di arma da fuoco ed esplosioni pericolose; il secondo per rissa, minaccia e resistenza a pubblico ufficiale. Gli specialisti della polizia scientifica, dopo aver rinvenuto l’arma utilizzata per sparare, stanno ora analizzando ogni frammento dei filmati acquisiti dalle telecamere per cercare di identificare gli altri componenti delle due bande giovanili. Intanto è emerso che la pistola utilizzata per esplodere i tre colpi non risulta rubata. Un segnale ancora più inquietante, che dimostra come sul territorio ci sia ormai un mercato clandestino di armi da fuoco gestito dalla malavita. I drammatici fatti in questione si erano consumati prima della mezzanotte di sabato davanti al kebab di piazzale Silenzi, sul lungomare centro.
Intanto la preoccupazione e l’indignazione di alcune mamme diventa un Comitato. A dirlo, in una lettera aperta alla stampa, è Candida Farinelli, la mamma del ragazzo ferito, con una coltellata ad un fianco, durante la Notte Rosa a Porto San Giorgio il 30 luglio 2023. La signora, che dice di non aver ricevuto risposte rassicuranti contro la violenza, né dal sindaco, né dalle forze dell’ordine, si fa portavoce di tante altre mamme che sono sempre più preoccupate per i propri figli, anche alla luce di quest’ultimo episodio di sabato scorso. L’accaduto, con colpi esplosi con una pistola, non una scacciacani come si era, in un primo momento, pensato è gravissimo anche in considerazione del fatto che sia avvenuto alle 23.30 sul lungomare centro e non in tarda notte in periferia e in luoghi di bivacco. Unite e strutturate le mamme vogliono far sentire la propria voce e puntare i riflettori sulla sicurezza a Porto San Giorgio, e sul litorale Fermano, che rappresenta un allarme sociale.

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