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Tuffo nella storia al Museo della Civiltà Marinara delle Marche in occasione dell’80esimo anniversario della Liberazione di San Benedetto. Il Secondo Corpo d’Armata polacco libera la città dal nazifascismo nella notte tra il 18 e 19 giugno 1944. Una data che segna un nuovo corso verso la democrazia e sigilla un sodalizio tra i sambenedettesi e i polacchi fatto di accoglienza, solidarietà, e amicizia.

Le tappe della Liberazione di San Benedetto sono state ripercorse 80 anni dopo, attraverso le immagini dell’archivio storico comunale commentate da Giuseppe Merlini. Presente, insieme alle autorità militari, anche il sindaco di San Benedetto Antonio Spazzafumo: "Un atto dovuto, come la targa scoperta due anni fa in piazza Battisti per ricordare il sacrificio dei soldati polacchi". Molti di loro dovranno attendere prima di tornare nella Polonia del secondo dopoguerra dominata dal comunismo sovietico, tantissimi invece  resteranno e si stabilizzeranno proprio a San Benedetto.

Tante storie hanno caratterizzato questo legame tra i polacchi e i sambenedettesi, storie che hanno ispirato la scrittrice Antonella Roncarolo nella stesura del suo libro Brest Resistenza e canti di liberà nella Polonia in fiamme: "I matrimoni tra donne della provincia e i soldati polacchi sono una parte di questo legame, molti sambenedettesi ospitarono nelle loro case i polacchi, ci fu una rete di incontri e amicizia".

Intervenuta per l’occasione anche la console polacca nelle Marche Cristina Gorajaski: "In realtà questa amicizia c’è fin da prima della seconda guerra mondiale, che la liberazione delle Marche sia avvenuta grazie al sacrificio del Secondo Corpo d’Armata polacco è un punto fondamentale della storia moderna. Il nome Ancona per i polacchi significa una battaglia vinta, dopo quella di Montecassino, il riconoscimento del loro sacrificio"

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