Condividi:

ANCONA - Dopo poco più di una settimana di indagini, è stato finalmente identificato il corpo senza nome trovato nell’ex sede della Polizia scientifica presso il Bastione San Paolo del Parco del Cardeto. Si tratta di un uomo di origine bengalese, senza fissa dimora. L’uomo aveva trovato rifugio in quell’edificio abbandonato, come molti altri senzatetto.


LA SVOLTA NELLE INDAGINI
Gli agenti della Squadra Mobile, sotto la direzione del pm Rosario Lioniello, sono riusciti a risalire all’identità del defunto grazie a diversi indizi. Le protesi alle anche dell’uomo sono state un elemento cruciale: la loro tracciabilità ha permesso agli investigatori di restringere il campo. L’uomo era già presente nelle banche dati delle forze di polizia, essendo stato controllato e identificato a novembre dell’anno scorso. Dopo quel controllo, però, di lui non si era saputo più nulla. La causa del decesso è stata attribuita a un malore che lo ha colpito durante il sonno in pieno inverno. L’autopsia, condotta dalla dottoressa Eva Montanari presso l’istituto di Medicina Legale dell’ospedale di Torrette, ha escluso qualsiasi causa violenta. Il corpo, in stato di mummificazione, è stato trovato su un materasso con addosso coperte e vestiti pesanti, tra cui un giubbotto e una camicia di flanella. Accanto al giaciglio dell’uomo c’erano altri rifugi di fortuna, probabilmente abbandonati da altri senzatetto dopo aver constatato la sua morte.

INTERVENTO LEGALE E COMUNICAZIONE CON L'AMBASCIATA

Negli ultimi giorni, un avvocato che assisteva l’uomo per questioni burocratiche legate all’accoglienza si è fatto vivo. L’ambasciata del Bangladesh a Roma è stata informata per poter rintracciare i familiari del defunto e organizzare eventualmente il rimpatrio della salma.


LA SCOPERTA DEL CORPO

Il cadavere è stato scoperto il pomeriggio del 5 luglio da due operai incaricati dall’Agenzia del Demanio di mettere in sicurezza l’ex sede della Polizia Scientifica. Gli operai hanno trovato il corpo al primo piano dell’edificio, con gli ingressi sfondati e le finestre rotte. Dopo la scoperta, sono intervenuti gli agenti della Squadra Mobile e lo stesso pm, che ha aperto un fascicolo per escludere la morte violenta e cercare di identificare il corpo.
Un episodio che ha riportato alla luce le condizioni di estremo disagio in cui vivono molte persone senza fissa dimora e ha sollevato interrogativi sulle misure di assistenza e accoglienza disponibili per loro. 

Tutti gli articoli