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Continua la crisi idrica in Abruzzo. In provincia dell’Aquila saranno create tre macrozone con sette distretti interni, nelle quali l’erogazione dell’acqua sarà disciplinata a rotazione con interruzioni del servizio irriguo, per permettere il riempimento della vasca di compensazione. La decisione è stata presa in Prefettura all’Aquila, per fronteggiare la crisi idrica in Valle Peligna. Per razionalizzare l’uso dell’acqua ed evitare gli sprechi, è stato firmato un protocollo d’Intesa tra il Prefetto, Giancarlo Di Vincenzo e i sindaci di Bugnara, Introdacqua, Pacentro, Pettorano sul Gizio, Pratola Peligna, Roccacasale e Sulmona. L’accordo prevede la suddivisione del territorio in zone di competenza,. con orari precisi in cui erogare l’acqua, in modo tale da garantire una rotazione tra i comuni. Hanno firmato il protocollo anche il consorzio di Bonifica Interno Bacino Aterno Sagittario, Confagricoltura, Coldiretti e Confederazione degli Agricoltori Italiani. "La Prefettura dell’Aquila - scrive il Prefetto Di Vincenzo - in un’ottica di collaborazione istituzionale, si impegna a promuovere verifiche di monitoraggio, e ad assumere ogni elemento informativo utile alla gestione della siccità, con l’apporto di una cabina di regia composta da tutti i firmatari del protocollo". Intanto continuano le chiusure dell’acqua a Chieti dove il sindaco Diego Ferrara, si appresta a chiedere tre punti di rifornimento di acqua potabile con delle autobotti, uno nella città alta e due a Chieti Scalo e sta predisponendo un’ordinanza, che è stata sollecitata anche da Aca, per un utilizzo responsabile dell’acqua. Per il capoluogo teatino si prospetta ancora un periodo di turnazione delle chiusure idriche. "C’è una congiuntura particolare, con una risorsa impoverita del 40% rispetto allo standard, abbiamo soluzioni strutturali che sono la digitalizzazione delle reti e il rifacimento dell’adduttrice per Chieti, che sono progetti finanziati, che in parte sono già iniziati ma che porteranno frutto fra il 2025 e il 2026 - ha detto Giovanna Brandelli, presidente dell’Aca,. Ferrara, che in un primo momento aveva prospettato una class action contro Aca, è tornato sui suoi passi. "Credo di poter dire che sono il primo e finora l’unico sindaco dell’assemblea dei 64 Comuni serviti dall’Aca a voler chiedere ed aver ottenuto la presenza della presidente Brandelli e del suo staff per rispondere direttamente ai quesiti e ai dubbi dei miei concittadini - ha sottolineato. Ritengo che la richiesta fatta da tanti abitanti di Chieti ad incatenarmi davanti all’Aca sia oltre che esagerata anche inutile e inopportuna”. 

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