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ANCONA - No allo stress termico dei lavoratori costretti a stare all’aperto. Il Consiglio regionale delle Marche ha accolto all’unanimità la proposta di risoluzione finalizzata alla riduzione dei rischi a cui è esposto il personale che lavora all’aperto nelle ore più calde. Primo firmatario il presidente dell’assemblea legislativa Dino Latini.

Si fa riferimento all’enorme stress termico a cui sono sottoposti i lavoratori durante il periodo estivo in settori quali l’agricoltura, il florovivaistico e il cantieristico e agli elevati rischi di infortunio e malori.
Nel provvedimento si impegna la Giunta regionale a valutare tutti gli atti di competenza finalizzati a prevedere il divieto lavorativo tra le 12.30 e le 16, limitatamente ai soli giorni in cui la mappa del rischio, indicata sul sito worklimate e riferita a lavoratori esposti al sole e con attività fisica intensa, segnali un livello di rischio alto.
Nella risoluzione si chiede inoltre alla Giunta di intervenire con il Governo affinché il decreto legge, relativo alla riduzione del rischio di esposizione ad alte temperature dei lavoratori, venga integrato con risorse specifiche e misure che prevedano, qualora possibile, anche il lavoro agile e smartworking.
Il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli e gli assessori al Lavoro, Stefano Aguzzi, e alle Attività produttive, Andrea Maria Antonini, hanno incontrato ieri pomeriggio i rappresentanti delle organizzazioni sindacali e di categoria per definire una linea condivisa di azione di fronte all’emergenza di questi giorni legata alle alte temperature. Nel corso della riunione è stato concordato il testo di un’ordinanza che sarà firmata oggi dal presidente Acquaroli.

Restano salvi eventuali provvedimenti sindacali, riferiti al territorio comunale di competenza, che non contrastano con i contenuti della presente ordinanza, e gli obblighi gravanti sul datore di lavoro a tutela della salute e della sicurezza sul lavoro dei lavoratori.
Restano salvi, altresì, eventuali specifici accordi aziendali e/o sindacali volti a tutelare la salute dei lavoratori qualora siano migliorativi del contenuto dell’Ordinanza in questione.

Il provvedimento sarà trasmesso sull’intero territorio regionale, ai Prefetti delle Province della Regione Marche, ai presidenti delle Province, all’ANCI Marche, all’UPI Marche e all’UNCEM e a tutti i Sindaci dei Comuni della Regione Marche, alle Aziende sanitarie territoriali della Regione Marche, ai rappresentanti delle Organizzazioni sindacali e datoriali.
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