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ANCONA – A più di un anno di distanza dalla tragica morte di una donna di 56 anni, avvenuta in un appartamento di via Cialdini, la Procura di Ancona ha iscritto due persone nel registro degli indagati con l’accusa di morte in conseguenza di altro reato. La vittima, di origine dominicana, era stata trovata senza vita nella sua abitazione dopo che il figlio, preoccupato per il mancato contatto con la madre, aveva lanciato l’allarme.

L’episodio risale all’alba del 1° aprile 2023, quando i Vigili del Fuoco, i Carabinieri della Stazione centro e un’ambulanza della Croce Rossa si erano precipitati sul posto. La donna era stata trovata distesa sul letto, priva di segni di violenza esterna, una circostanza confermata successivamente dall’autopsia. Tuttavia, all’interno dell’abitazione erano state rinvenute tracce di droga, portando gli inquirenti a ipotizzare che la morte fosse legata all’assunzione di sostanze stupefacenti.

Il pubblico ministero Marco Pucilli ha avviato una serie di accertamenti che hanno trasformato il fascicolo, inizialmente aperto a carico di ignoti, in un’inchiesta con due indagati. Si tratta di un uomo di origine italiana e di uno di origine magrebina, entrambi conoscenti della vittima e che, secondo le indagini, avrebbero trascorso le ultime ore di vita con la donna, fornendole probabilmente la dose di droga risultata fatale.

Nonostante la gravità delle accuse, i due indagati sono rimasti a piede libero durante tutta la durata delle indagini. Il fascicolo è ora in fase di chiusura e la Procura di Ancona dovrà decidere se procedere con l’archiviazione del caso o richiedere il rinvio a giudizio per i due sospettati.

La comunità rimane scossa dalla vicenda, mentre le autorità continuano a cercare giustizia per la donna e risposte alle domande sollevate da questa tragica morte.

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