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L’unità operativa complessa di chirurgia diretta dal professor Salomone Di Saverio conta già 101 interventi di chirurgia mini-invasiva eseguiti in meno di quattro mesi, da quando l’ospedale ‘Madonna del soccorso’ di San Benedetto è stato dotato di una nuova colonna laparoscopica. Un’acquisizione, dunque, che ha dato uno slancio importante alla qualità dell’attività chirurgica mini-invasiva permettendo, di potenziare l’offerta delle prestazioni oncologiche.
Si tratta di una colonna top di fascia della ditta Stryker (risoluzione 4K, con possibilità di traccianti Icg) ed è la prima ad essere stata installata in Italia. La nuova strumentazione è un modello più evoluto di quello già presente al ‘Madonna del Soccorso’ che, comunque, continua la sua attività.
La colonna laparoscopica consente di eseguire una chirurgia mini-invasiva ‘guidata dalla fluorescenza’, procedura molto importante soprattutto nel campo oncologico in cui nell’ultimo decennio si è particolarmente focalizzata l’attività del dottor Di Saverio. Si tratta di una chirurgia addominale per i tumori del tratto gastroenterico, ovvero dell’esofago, dello stomaco, del fegato, del pancreas, del colon-retto e anche della milza. Una particolare applicazione nella linfoadenectomia guidata dalla fluorescenza è nella resezione delle metastasi: si possono identificare e resecare in maniera molto più precisa e identificare i linfonodi possibilmente, o probabilmente, metastatici.
“In questi primi quattro mesi di utilizzo della colonna laparoscopica – dice il direttore dell’unità operativa complessa di chirurgia dell’ospedale di San Benedetto, Salomone Di Saverio -, nonostante fossero mesi estivi, abbiamo registrato ottimi volumi di attività, sia in elezione, sia in urgenza. L’ho utilizzata per interventi di alta complessità, tra cui per alcuni casi di resezione epatica laparoscopica e per uno di gastrectomia totale laparoscopica dove la nuova tecnologia ha sicuramente contribuito alla visione ottimale. La colonna laparoscopica è stata usata quasi tutti i giorni e ci ha permesso degli ottimi volumi di attività, oltreché ottimi risultati che possono essere sicuramente valutati in termini di risultati clinici. In questi quattro mesi, sulla grossa chirurgia oncologica la mortalità è stata dello zero per cento. La nuova colonna laparoscopica – conclude -, per le sue caratteristiche tecniche, è un’evoluzione dei modelli precedenti che permette una visualizzazione migliore, più accurata e precisa. Rappresenta, dunque, il prodotto più innovativo e tecnologicamente avanzato attualmente presente sul mercato e l’Ast di Ascoli è stata la prima azienda sanitaria italiana ad acquisirla”.
“Sono dati di attività importanti – conclude il direttore generale dell’Ast di Ascoli, Nicoletta Natalini – quelli prodotti in questi primi quattro mesi dalla nuova colonna laparoscopica che abbiamo acquisito per la chirurgia mini-invasiva dell’ospedale di San Benedetto. Il rinnovamento tecnologico delle apparecchiature nei presidi ospedalieri, cosa che stiamo facendo con un piano di investimenti importante, sia attraverso i fondi del Pnrr, sia con fondi aziendali, sta portando e porterà ulteriormente al potenziamento della qualità delle prestazioni che vengono erogate dall’Ast di Ascoli. Per noi è molto importante riuscire a trasmettere ai cittadini la fiducia necessaria per far completare loro i percorsi, dalla diagnosi fino alla terapia oncologica e chirurgica, all’interno della nostra azienda sanitaria. E ciò oggi è possibile ancora di più con la nuova colonna laparoscopica, oltre che grazie alla presenza nella nostra azienda di validi professionisti”.