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Sono agli arresti domiciliari con braccialetto elettronico, come deciso dal giudice nell’udienza di convalida, i due marocchini, uomo e donna, di 25 e 23 anni, che venerdì sera si sono resi protagonisti di una folle fuga, con pericolosi sorpassi, anche contromano, e incuranti dei semafori rosso, lungo la Statale 16 tra Pesaro e Fano. Lo loro corsa è finita in largo Aldo Moro, speronati dalla pantera della Polizia, su alcune auto in sosta e sui pali di delimitazione della carreggiata. Un paio di agenti sono finiti in ospedale per le contusioni dopo il violento impatto. Dall’auto era sceso il conducente che, con in mano un grosso borsone, con dentro 5 kg di hashish, si era dato a una precipitosa fuga lasciando all’interno una donna. E qui era entrato in gioco un 32enne, Gianalberto Collini Mochi Zamperoli, che non ci ha pensato un attimo e ha fermato il ragazzo placcandolo stile rugby. Poi è arrivato il poliziotto a completare l’arresto per resistenza a pubblico ufficiale e detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio. Il marocchino ha fornito la sua versione al giudice. Ha detto che avrebbe dovuto solo fare da corriere per la droga, in quanto a Milano aveva incontrato un connazionale, che gli aveva proposto il viaggio con consegna, per un compenso di 500 euro più le spese di autostrada e benzina. Connazionale che gli avrebbe fornito anche l’auto. La droga doveva essere consegnata a un non precisato personaggio in un distributore tra Fano e Pesaro, che avrebbe quindi riconosciuto la macchina. Il 25enne si sarebbe presentato nel luogo prefissato, ma non c’era nessuno per lo scambio. Così si sarebbe messo a girare finchè non è stato incrociato dalla Polizia. Spaventato perché «era la prima volta» che faceva una cosa del genere, come ha raccontato al gip, ha detto di «aver perso la testa» e di essersi dato alla fuga impazzita. La sua compagna, anche lei arrestata, ha riferito di non sapere nulla della droga e che i due dovevano andare in vacanza nel riminese.

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