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Dodici mesi di attività nel territorio dell’Aquilano per far emergere, avviare o sviluppare iniziative imprenditoriali nei territori montani di Fagnano Alto, Fontecchio, San Demetrio ne’ Vestini, Secinaro e Tione degli Abruzzi, in provincia dell’Aquila, con 109 persone complessivamente coinvolte, 13 partecipanti alla formazione e ai laboratori, incontri formativi di più giornate con esperti in vari campi, 7 progetti imprenditoriali affiancati individualmente, eventi pubblici di animazione territoriale. L’attivazione di un gruppo di lavoro per promuovere acquisti dalla produzione agricola locale e un focus group dedicato alla progettazione di oggetti in legno, coinvolgendo comunità, artigiani e designer. Questo il primo raccolto del progetto “Stai – strumenti e competenze dell’abitare in montagna”, con capofila l’associazione Foresta Modello Valle Aterno, finanziato da ActionAid International Italia e Fondazione Realizza il Cambiamento nell’ambito del progetto "The Care - Civil Actors for Rights and Empowerment", cofinanziato dall’Unione Europea, con partner scientifici e istituzionali quali Slow Food Abruzzo, Università dell’Aquila, Università di Teramo, Parco Regionale Sirente Velino, Gran Sasso Science institute. A illustrare un primo bilancio delle attività svolte, nell’agriturismo Statale 17 di Poggio Picenze, Alessio di Giulio, presidente di Foresta Modello, Andrea Massimo Murari, project manager del progetto Stai, il gruppo di azione composto da Milena Molozzu, Alessandro Gioia e Daniele Cardinale. Per l’Università dell’Aquila, partner del progetto, è intervenuto Luciano Fratocchi, professore ordinario di Ingegneria economico gestionale, per Slow food Rita Salvatore. "Il progetto ha unito formazione, accompagnamento e confronto, coinvolgendo numerosi professionisti ed esperti, anche di rilievo nazionale - ha esordito il project manager Murari -, per rafforzare la cultura dell’abitare sostenibile e dell’imprenditorialità in montagna. Sono nate reti, idee e collaborazioni che continueranno a generare valore per le aree interne. Con il coordinamento scientifico dell’Università dell’Aquila, le proposte emerse si sono trasformate in percorsi concreti di impresa e sviluppo locale. I partecipanti hanno lavorato su business plan sostenibilità economica e strategie di crescita, costruendo nusve collaborazioni territoriali. Ad entrare nel merito Milena Molozzu, che assieme a Murari ha curato in particolare la fase di incubazione alle idee di impresa. “Cosa serve per riuscire ad abitare in queste meravigliose montagne? Il progetto è nato da questa semplice domanda, per offrire opportunità di avere un reddito in contesti dove si emigra anche per mancanza di occasioni di lavoro. Il risultato più importante ottenuto è che si sono conosciuti tra di loro piccoli imprenditori e aspiranti tali che pure vivevano in paesi vicini, con la possibilità di condividere idee e progetti. Abbiamo chiesto ai partecipanti di focalizzarsi su una sola idea imprenditoriale, cercando di inserirla in una filiera e una rete territoriale, dandogli concretezza in termini di business plan e da questo punto di vista molto utili sono stati i focus group combinando ad esempio turismo, artigianato e agricoltura”. Ha aggiunto il professor Fratocchi: “spesso si dice che le persone si adagiano sul divano, e aver visto invece abitanti vecchi e nuovi in questi territori avere tante idee e voglia di fare è un dato molto positivo. La scommessa resta quella di superare un gap generalizzato di scarsa propensione alla capacità imprenditoriale, un deficit, per così dire di senso pratico. Il lavoro da continuare a fare deve essere volto a connettere le idee, farle interagire, insistere sulla personalizzazione dell’accompagnamento per la concretizzazione delle idee imprenditoriali, coinvolgendo sempre di più le amministrazioni locali”. Per il presidente di Foresta Modello Alessio Di Giulio, "un piccolo miracolo è già che si sia creata questa aggregazione intorno ad idee imprenditoriali che hanno ora le possibilità di dare i loro frutti, creando quello che in questi territori è di vitale importanza, la nascita di attività economiche sostenibili. Molto positiva anche la rete che si è costituita con i partner del progetto, un patrimonio da non disperdere. C’è anche uno scatto di mentalità, nella consapevolezza che non ci si può affidare solo a finanziamenti pubblici, che non possono dare garanzia di continuità". I momenti formativi hanno avuto come relatori, negli incontri itineranti, Augusto Ciuffetti, professore associato di Storia economica presso la Facoltà di Economia dell’Università Politecnica delle Marche, Manuela Cozzi, agronoma e imprenditrice di del Bioagriturismo La Porta dei Parchi di Anversa degli Abruzzi, Marina Paolucci, progettista e dottore forestale di Leaf Lab cooperativa, Andrea Gennai, dottore forestale e direttore del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Maurizio De Matteis, direttore della rivista web “Dislivelli.eu, Silvia Scozzafava, ecologa e consigliera di Foresta Modello Valle Aterno, Ivano Scotti, dell’Università degli Studi di Napoli Federico II Davide Marino, dell’università degli Studi del Molise. Ed ancora, Erica D’Incecco, guida del Gusto Lento, Lucio Boschi, agronomo esperto di sementi antiche e socio di Kulto, Tommaso Campedelli, della Scuola di Pastorizia LIFE Shep ForBio, Gennaro Castorani, consulente di Finanza Etica di Banca Etica, Matteo Griguoli, dell’associazione produttori Fagioli di Paganica, Olimpia Gobbi, della cooperativa di comunità Rocca Madre, Giulia Aloisio, della società agricola Capre & Co., Giovanni De Sanctis, di Bag Birra Agricola Gorianese, per Slow Food, Rita Salvatore e Alessandra Orsini, per Univaq Luciano Fratocchi e la dottoressa Sabrina Di Flauro.
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