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Studenti, docenti e personale del Convitto e Liceo Delfico di Teramo nuovamente in corteo. La manifestazione si svolgerà sabato 26 ottobre e questa volta la sfilata di protesta proseguirà fino al Tribunale. Ad organizzare l’iniziativa i rappresentanti d’Istituto, dopo che dai primi di ottobre la scuola è stata posta sotto sequestro per motivi di sicurezza strutturale. Il sequestro del palazzo - di proprietà della Provincia di Teramo - è la conseguenza dell’inchiesta della procura, condotta dal pm Davide Rosati, che si basa su uno studio peritale dei tecnici del Comitato tecnico amministrativo del provveditorato interregionale delle opera pubbliche di Lazio, Abruzzo e Sardegna, la cui valutazione dell’indice di vulnerabilità sismica dello storico edificio - inaugurato 90 anni fa - confuta le conclusioni di quelli fatti dalla Provincia di Teramo tra il 2017 e il 2019. La struttura ospita lo storico liceo classico, ma anche i licei scientifico e coreutico, oltre a 14 classi di scuola primaria e secondaria di primo grado. Gli alunni, nelle ultime ore, hanno anche rivolto alle istituzioni una lettera aperta. “Anche se non ce lo ha chiesto nessuno, ve lo diremo ugualmente. Stiamo male. Stiamo male, perché ci è stata tolta la casa e non sapremo quando potremo rientrarvi – scrivono i rappresentanti d’istituto -. Stiamo male perché ancora una volta siamo noi a pagare i vostri errori. In merito alla manifestazione di sabato, la partenza è fissata per piazza Martiri alle 16 e il corteo giungerà poco dopo davanti al tribunale. Tutti insieme, studenti, docenti e personale scolastico, per chiedere a gran voce di poter tornare a palazzo Delfico. “Perchè il delfico non può morire”, è lo slogan scelto per la protesta. 

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