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PESARO - Qualcuno di loro lo considera un appuntamento al quale non rinuncerebbe per nulla al mondo. Una tradizione da rinnovare con sempre più entusiasmo e gioia. E’ il tuffo di Capodanno, il bagno collettivo, che viene ripetuto tre volte nel giro di pochi minuti. A Pesaro raccoglie ogni primo gennaio di ogni anno decine e decine di "temerari" pronti a sfidare qualsiasi temperatura e qualsiasi condizione del mare, anche in presenza di onde, come questa mattina. E una situazione climatica dell’acqua non certo gradevole. L’estate è ancora lontana, ma la voglia di un bagno, condiviso con altri appassionati del mare d’inverno supera ogni steccato, E allora, giù dal letto, via qualsiasi indumento pesante, le poche ore di sonno dopo il veglione del 31 dicembre diventano solo un lontano ricordo prima al pensiero, e poi al contatto con quelle acque fredde, ma che danno un’energia con pochi paragoni. Una cinquantina di persone oggi, intorno alle 12, hanno partecipato al tradizionale tuffo di Capodanno, con ritrovo come sempre sul tratto di spiaggia davanti a Bagni Tino. Presente, chiaramente, Alessandro Bischi, che dal 1995 organizza l’evento. La componente rosa è sempre ben nutrita nel tuffo di Capodanno a Pesaro: "Qualunque sia la temperatura, noi ci siamo sempre - dicono le ragazze, con costumi in stile natalizio - Ormai è un rito, una tradizione, porta bene tutto l’anno, si fa questo sacrificio. Dopo il bagno del primo dell’anno, si attendono 365 giorni per ritornare al primo dell’anno successivo dall’energia che ti lascia dentro. E’ un’abitudine che consiglio a tutti, almeno una volta bisogna provarlo nella vita, perchè poi fatto la prima volta, non se ne può più fare a meno". Altri ragazzi già in costume si "scaldano" con un cicchetto di una bevanda alcolica a 40 gradi: «Tuffati la prima volta, poi va tutto bene. E’ l’impatto l’unica cosa da superare, poi non ci ferma più nessuno". "Torniamo qui come tutti gli anni, è sempre una bella esperienza - racconta Stefano, che in attesa di entrare in acqua è rimasto coperto per non rischiare di ammalarsi - siamo contenti se ogni anno partecipano sempre più persone». Hanno partecipato un gruppo di subacquei. "Siamo un po’ avvantaggiati con la muta rispetto agli altri, sentiamo meno il freddo - scherzano - il mare non è in ottime condizioni, ma ci proviamo lo stesso, come sempre". Simone D’Angelo è tra i veterani del tuffo del 1° gennaio: "Speriamo di essere all’altezza di questa iniziativa che ripetiamo nel tempo. Cerchiamo di essere estrosi e di prendere il lato divertente della vita".

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