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La Regione Abruzzo sarà parte civile nel processo per l’uccisione dell’orsa Amarena. Lo ha deciso il presidente Marco Marsilio. La giunta ha infatti deliberato di costituirsi parte civile nel procedimento penale al Tribunale Penale di Avezzano nei confronti dell’uomo accusato dell’uccisione dell’animale, "per il ristoro di tutti i danni, patrimoniali e non patrimoniali, subiti dalla Regione con l’uccisione a colpi di pistola dell’orsa Amarena". "Il presidente, sin dai giorni immediatamente successivi all’ingiustificabile episodio di violenza, aveva condannato quanto accaduto e si era detto pronto a costituire la Regione parte civile a tutela dell’immagine e dell’onorabilità dell’Abruzzo e degli abruzzesi", ricordano dalla Regione. Il processo penale per l’uccisione dell’orsa Amarena, pendente presso il tribunale di Avezzano, vede imputato un 57enne di San Benedetto dei Marsi che uccise l’animale con colpi di pistola nella notte tra il 31 agosto e il primo settembre del 2023. La prima udienza è fissata per il 23 dicembre: la Regione, come detto, chiede il ristoro di tutti i danni, patrimoniali e non patrimoniali. La tragica storia dell’orsa Amarena suscitò un forte dibattito e una reazione decisiva da parte delle istituzioni. Sui social, poi, partì la caccia all’uomo, accusato di averla uccisa. Una vicenda, quella di un anno fa, che sollevò le proteste anche da parte delle associazioni animaliste, che continuano ovviamente a chiedere che venga fatta giustizia. L’orsa Amarena era diventata un simbolo per l’Abruzzo, prima di essere uccisa brutalmente dopo essere entrata, a sua insaputa, a ridosso di una proprietà privata.

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