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SAN BENEDETTO DEL TRONTO. La Prefettura di Ascoli Piceno ha archiviato una multa per eccesso di velocità rilevata sulla sopraelevata di Porto d’Ascoli, perché il dispositivo utilizzato dalla Provincia non risultava omologato. La notizia è riportata nell’edizione odierna del Corriere Adriatico. Il provvedimento si colloca nel solco delle recenti pronunce della Corte di Cassazione, che hanno chiarito la distinzione tra semplice approvazione e omologazione degli strumenti automatici di controllo della velocità, stabilendo che senza omologazione la sanzione non può reggere.
Il caso della sopraelevata si aggiunge a un precedente già emerso nel territorio provinciale. Nel 2024, lungo la Salaria ad Arquata del Tronto, un autovelox privo dei requisiti di omologazione aveva portato all’annullamento del verbale e alla successiva rimozione dell’apparecchio. Le sentenze richiamate in questi mesi ribadiscono infatti che gli strumenti devono essere “debitamente omologati”, requisito considerato essenziale per la validità delle rilevazioni e quindi dei verbali elevati.
Nel provvedimento di archiviazione la Prefettura richiama anche le indicazioni ministeriali più recenti. A maggio 2025, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti aveva ribadito che gli autovelox impiegati per i controlli della velocità devono essere obbligatoriamente omologati. Nel caso specifico della Provinciale 227, invece, l’apparecchiatura installata risultava soltanto approvata e non omologata: una condizione che, secondo l’orientamento consolidato, ne limita l’utilizzo ai fini sanzionatori.
La decisione apre ora un nuovo fronte sul piano operativo, perché chiarisce ulteriormente quali dispositivi possano essere impiegati per i controlli automatici e con quali requisiti. Un tema che, dopo le pronunce della Cassazione e le note ministeriali, continua a produrre effetti concreti anche nelle Marche, dove diversi tratti stradali sono monitorati con sistemi analoghi.
Diretta Samb