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MARTINSICURO – Entra nel vivo il processo sulle presunte violenze avvenute durante un campo estivo parrocchiale. Davanti al tribunale di Ascoli Piceno, due minorenni di Martinsicuro hanno infatti confermato le accuse rivolte a un educatore, ripetendo in modalità protetta il racconto già depositato nelle prime fasi dell’inchiesta. I ragazzi, oggi quindicenni, sono stati ascoltati alla presenza dei genitori, con tutte le tutele previste per l’audizione di minori.

I fatti contestati risalirebbero all’estate del 2022, quando i due adolescenti parteciparono a una vacanza organizzata dalla parrocchia del Sacro Cuore nel territorio di Roccafluvione. Al centro del procedimento c’è un 56enne residente a Martinsicuro, imputato per abuso dei mezzi di correzione, lesioni e tentata violenza privata. I giovani, assistiti dall’avvocato Mauro Gionni, hanno chiesto di non trovarsi faccia a faccia con l’uomo e per questo hanno seguito l’udienza da remoto, nonostante la sua presenza in aula.

Secondo quanto riferito dai ragazzi al giudice Barbara Bondi Ciutti, l’educatore avrebbe usato una cintura per colpirli in più momenti, soprattutto a gambe e schiena, arrivando – nella loro ricostruzione – a sferrare colpi anche con la fibbia. Nel racconto sono stati citati schiaffi, atteggiamenti intimidatori e la richiesta di non dire nulla ai genitori, con la minaccia implicita di essere esclusi dalle future colonie. I due minorenni hanno aggiunto che frasi simili sarebbero state pronunciate anche da un altro educatore presente al campo.

Il procedimento è nato dalle denunce delle famiglie, costituitesi parte civile. Uno dei genitori ha riferito che il figlio, una volta rientrato, mostrava segni compatibili con cinghiate, documentati con fotografie e poi refertati al pronto soccorso. «Per diverso tempo non ha voluto dormire da solo, era ancora scosso», ha spiegato il padre, parlando di un percorso psicologico avviato dal ragazzo e di conseguenze emotive prolungate. Dal canto suo l’imputato respinge ogni addebito e, tramite i legali, sostiene che gli interventi educativi sarebbero stati fraintesi, annunciando la volontà di chiarire in aula la propria posizione.

La vicenda, definita delicata fin dall’avvio dell’istruttoria, proseguirà ora con l’ascolto di altri testimoni. La prossima udienza è stata fissata per il 26 febbraio: in quella data saranno sentiti ulteriori soggetti che parteciparono al campo estivo o che ebbero contatti diretti con quanto accaduto. Il tribunale potrà così completare il quadro delle testimonianze e dei riscontri prima di avvicinarsi alle decisioni finali sul caso.

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