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Si è concluso con un verdetto di assoluzione il processo di primo grado per i quattro imputati accusati della rapina e del sequestro di persona avvenuti nel marzo 2016 presso la ditta Secursystem di Ascoli Piceno. Il collegio  giudicante, presieduto dal giudice Alessandra Panichi, ha dichiarato la non colpevolezza di Vincenzo Granata, 68 anni, Domenico Esposito, 48 anni - difesi dall’avvocato Umberto Gramenzi -  Maurizio Matafora, 50 anni, e Maria Cuccurullo, 43 anni - difesi dal penalista Carlo Ercolino -, a causa dell’assenza di elementi che potessero identificarli con certezza come autori del colpo.

La rapina, avvenuta il 23 marzo 2016 intorno alle 15,30, aveva coinvolto quattro persone che, fingendosi agenti della Guardia di finanza, erano riuscite a introdursi nello stabilimento di Castagneti. Armati e minacciosi, i malviventi avevano immobilizzato e rinchiuso il titolare e i dipendenti in uno sgabuzzino.

Dopo aver svuotato la cassaforte e la cassa dell’azienda, i rapinatori avevano rubato anche i contanti contenuti nei portafogli dei dipendenti. Successivamente, due di loro avevano costretto due magazzinieri a caricare su un camion stampanti, fotocopiatrici e toner dal deposito aziendale, intimando loro di non guardarli in faccia. Completato il carico, anche i magazzinieri erano stati rinchiusi nello sgabuzzino, consentendo ai quattro di darsi alla fuga senza lasciare tracce significative.

Le indagini che seguirono avevano portato all’individuazione dei quattro imputati, ritenuti i presunti responsabili della rapina. Nei loro confronti erano stati ipotizzati i reati di rapina a mano armata e sequestro di persona. Per i giudici, però, è mancata l’identificazione degli imputati come responsabili del colpo poichè al momento della fuga non si riuscì a prendere il numero di targa del camion con cui si allontanarono così come non vennero trovate in sede di indagine impronte digitali che avrebbero consentito di identificare i responsabili.

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