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Duplice sopralluogo a Gissi, in provincia di Chieti, da parte dei carabinieri del Ris di Roma per compiere ulteriori accertamenti nell’ambito delle indagini sull’omicidio di Carolina D’Addario, la sarta 84enne uccisa il 23 dicembre scorso in casa, con una coltellata, da Flavio Meo, 59 anni. Gli specialisti nelle investigazioni scientifiche dell’arma sono andati prima nell’abitazione della vittima quindi nell’abitazione di Meo, il quale si trova in carcere su ordinanza di custodia cautelare con le accuse di omicidio volontario e rapina. Sul posto si sono recati la figlia della sarta, Teresa Rucci, accompagnata dall’avvocato Alessandro Orlando che la assiste in questa vicenda, e il difensore di Meo, l’avvocato Luigi Masciulli. Non sono stati nominati consulenti di parte per partecipare al sopralluogo. “Mi aspetto che si faccia giustizia” ha detto Teresa Rucci rispondendo ai giornalisti. Quella di Carolina D’Addario era stata inizialmente considerata una morte per cause naturali. Poi, mentre erano in corso i preparativi per il funerale, la mancanza di alcuni oggetti preziosi che la donna era solita indossare e una ferita hanno fatto sospettare altro. E l’autopsia eseguita il 29 dicembre dal medico legale Pietro Falco ha rivelato la coltellata che ha provocato un emopneumotorace da ferita da arma bianca penetrante rivelatosi fatale. Le indagini proseguono, con gli inquirenti che stanno cercando di far ulteriormente luce sulla vicenda. 

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