Condividi:

Truffato per 28.500 euro un anziano nel pesarese, di 75 anni, che in passato ha ricoperto incarichi pubblici presso il comune di Urbania. Contattato dal numero della polizia locale di Pesaro tramite sistema smishing (tecnica di truffa che permette di mostrare un numero reale chiamando però da un altro numero) è caduto nella trappola. Ma l’intervento della polizia di Pesaro ha permesso di recuperare quasi la totalità della somma. L’episodio si è verificato nel tardo pomeriggio di giovedì, quando alla vittima è arrivato un messaggio da un numero sconosciuto dove gli è stata notificata un’operazione in corso, sul suo conto, di 10mila euro e gli è stato chiesto, nel caso non riconoscesse il movimento, di contattare il numero indicato. L’anziano ha quindi seguito la procedura. La persona che ha risposto gli ha spiegato che è in corso un tentativo di truffa sul suo conto, per cui deve effettuare uno spostamento della somma depositata presso il suo conto in Bper e che sarà contattato dalla polizia postale per la procedura. Subito dopo ha ricevuto una chiamata dal numero della polizia postale che in realtà era un truffatore che si avvaleva della tecnica di smishing per nascondere la sua vera identità telefonica. Il finto operatore ha poi accompagnato al telefono l’uomo presso lo sportello bancario di Bper di Urbania dove la vittima ha effettuato prima un bonifico ordinario e poi, successivamente, è rientrato per modificare la procedura in istantanea presso un conto postale. All’uscita dalla banca l’uomo ha fortunatamente incontrato un amico che lo ha messo in allarme suggerendogli che si poteva trattare di una truffa. L’anziano si è recato quindi subito alla questura di Pesaro dove ha sporto denuncia. Gli operatori della polizia si sono immediatamente attivati e, la mattina seguente, un agente si è presentato alle 8 del mattino alle poste centrali di Pesaro riuscendo così a risalire al conto ricevente il bonifico, che risulta nel comune di Napoli, ritrovando la somma bonificata di 26.900 euro, mentre la parte mancante risultava prelevata in più transazioni verso altri sportelli. Identificato anche il numero che ha contattato l’uomo fingendosi un operatore della polizia postale, il recapito risulta intestato ad un cittadino del Bangladesh. Attualmente sono in corso le indagini per risalire agli autori della truffa e si attende la decisione del Pm per comprendere se i soldi possono essere subito restituiti alla vittima o se dovranno rimanere ancora congelati in quanto oggetto di indagine. 

Tutti gli articoli