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A tre giorni dalla brutale aggressione avvenuta a Comunanza, l’anziano di 75 anni resta in condizioni gravissime presso l’ospedale "Mazzoni" di Ascoli Piceno, dopo aver subito una grave emorragia cerebrale. Anche qualora dovesse riprendersi, le sue condizioni fisiche potrebbero rimanere comunque gravemente compromesse. La moglie, coetanea, ha riportato fratture multiple ma non è in pericolo di vita. L’aggressione, avvenuta nella serata di lunedì 23 dicembre, ha scosso profondamente la comunità locale. L’autore del gesto, un 40enne del posto, è stato arrestato con l’accusa di tentato omicidio. Secondo quanto emerso, l’uomo avrebbe aggredito i due anziani dopo una lite, colpendoli ripetutamente con calci e pugni. Non contento, avrebbe poi cercato di appiccare un incendio all’interno dell’abitazione delle vittime. Gli inquirenti ipotizzano che l’uomo fosse sotto l’effetto dell’alcol al momento dell’aggressione. L’allarme è stato lanciato intorno alle 20:15, e i sanitari del 118 sono intervenuti nonostante il maltempo, trasferendo d’urgenza le vittime in ospedale. La richiesta di un’eliambulanza è stata respinta a causa delle condizioni meteo avverse. La scena del crimine presentava chiari segni di violenza, aggravati dai danni provocati dal tentativo di incendio. L’aggressore è stato fermato poco dopo dai carabinieri di Comunanza e del Nucleo Operativo Radiomobile. Si era recato in caserma, confessando quanto accaduto. Durante l’interrogatorio, avrebbe giustificato il suo gesto accusando i due anziani di essere responsabili della fine di una relazione con la loro figlia. Ora è detenuto nel carcere di Marino, mentre le indagini proseguono per chiarire ogni dettaglio dell’accaduto. La comunità di Comunanza è sotto shock per l’episodio, che ha riportato l’attenzione sull’urgenza di prevenire atti di violenza simili e garantire maggiore sicurezza nelle abitazioni dei cittadini più vulnerabili.