Condividi:
ANCONA – Un complesso sistema di regolarizzazioni fittizie per cittadini stranieri, realizzato in cambio di ingenti somme di denaro, è stato smascherato dalla Polizia di Stato di Ancona. L’indagine, coordinata dalla Procura, ha portato all’iscrizione nel registro degli indagati di cinque persone – tre italiani e due cittadini extracomunitari – con l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
La truffa
Al centro dell’operazione c’era un commerciante italiano, ritenuto il principale responsabile, che agiva in concorso con i suoi complici. Il gruppo avrebbe richiesto somme di denaro, fino a 5mila euro per ogni pratica, per inserire false istanze di regolarizzazione sul portale del Ministero dell’Interno. Le procedure prevedevano la produzione di documentazione contraffatta, finalizzata a ottenere il nulla osta per l’ingresso in Italia di cittadini stranieri. Una volta completate, queste richieste sarebbero state utilizzate per fingere l’impiego dei beneficiari in attività commerciali inesistenti.
Le indagini
L’operazione, condotta dalla Squadra Mobile della Questura di Ancona, guidata da Carlo Pinto, con il supporto della Prefettura e dell’Ispettorato del Lavoro, ha impedito che queste regolarizzazioni fittizie andassero a buon fine. Grazie all’accurato lavoro investigativo, le istanze presentate sono state respinte, evitando l’ingresso illegale di cittadini extracomunitari nel territorio italiano.
Conclusione delle indagini
Nei giorni scorsi, la Squadra Mobile ha notificato agli indagati l’avviso di conclusione delle indagini preliminari, emesso dalla Procura di Ancona. Il sistema, che avrebbe generato ingenti profitti illeciti, è stato smantellato prima che potesse arrecare ulteriori danni.
Questo caso sottolinea l’importanza della collaborazione tra istituzioni e forze dell’ordine nel contrastare i fenomeni di immigrazione irregolare e sfruttamento.