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Un uomo è stato condannato a quattro anni e due mesi di reclusione dal giudice monocratico del Tribunale di Chieti, Enrico Colagreco, per i reati di maltrattamenti in famiglia e lesioni personali ai danni della moglie. Oltre alla pena detentiva, il condannato dovrà risarcire i danni alla donna, che si è costituita parte civile nel processo. La sentenza è stata più severa rispetto alla richiesta del pubblico ministero Natascia Troiano, che aveva avanzato una pena di tre anni di reclusione.
Secondo quanto emerso in aula, la vittima avrebbe subito per anni vessazioni fisiche e psicologiche da parte del marito, caratterizzate da insulti, minacce di morte e aggressioni fisiche. Gli episodi di violenza, spesso immotivati o scatenati da futili motivi, avrebbero incluso schiaffi, pugni e attacchi verbali denigratori. In una delle occasioni documentate, l’uomo avrebbe fatto cadere la moglie a terra, provocandole lesioni guaribili in cinque giorni.
La decisione del Tribunale di Chieti rappresenta un importante riconoscimento della gravità dei maltrattamenti subiti dalla donna e l’importanza di garantire giustizia per le vittime di violenza domestica. Il caso mette in evidenza, ancora una volta, la necessità di sensibilizzare e agire con fermezza contro la violenza di genere.